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Sì alla fusione Bpm-Banco Popolare: sarà il terzo polo bancario italiano

Lʼaccordo ufficializzato dopo il via libera dei Cda dei due istituti: la nuova banca (controllata al 54% dagli azionisti del Banco e per il 46% dai soci di Bpm) avrà 4 milioni di clienti e 2.500 sportelli

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Il matrimonio tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano si farà: i Cda dei due istituti hanno dato il via libera alla fusione che darà vita al terzo polo bancario italiano dopo Intesa Sanpaolo e UniCredit, con 4 milioni di clienti, 2.500 sportelli e 225 miliardi di raccolta.

Il nuovo polo bancario sarà partecipato al 54% dagli azionisti di Banco Popolare e al 46% da quelli di Bpm.

A sbloccare l'impasse e a consentire il varo della fusione è stata la disponibilità del Banco Popolare a rafforzare il patrimonio con un aumento di capitale da 1 miliardo, già garantito da Mediobanca e Bofa-Merrill Lynch, che hanno affiancato l'istituto di Verona come advisor (mentre Lazard e Citi hanno assistito la banca milanese). La manovra, da realizzare per fine ottobre, prima del via libera alle nozze dalle assemblee, che si terranno entro il primo novembre, ha soddisfatto la Bce, fin qui rigida nei paletti posti al progetto. Dalla vigilanza europea e' arrivato un "via libera informale". Per un via libera formale all'operazione bisognera' invece aspettare che le due banche presentino un business plan.

Il protocollo d'intesa per la fusione prevede la nascita di una capogruppo (una Spa con un sistema di governance tradizionale) controllata al 54% dagli azionisti del Banco e per 46% dai soci di Bpm. la struttura avrà due sedi: quella legale a Milano, quella amministrativa a Verona. E' previsto poi che Bpm conferisca a una banca-rete gli sportelli nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese: la controllata avrà sede legale e amministrativa a Milano e dopo tre anni verrà incorporata nella nuova capogruppo.

Rispettate poi le attese della vigilia sulla ripartizione delle poltrone: per il primo triennio il Cda del nuovo gruppo bancario sarà composto da 19 amministratori (poi scenderanno a 15), avrà come amministratore delegato Giuseppe Castagna e come presidente Carlo Fratta Pasini, mentre Pier Francesco Saviotti sarà presidente del comitato esecutivo.