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Segnali di ripresa, lʼItalia fuori dalla recessione

La ricerca Tecnè per Tgcom24: lʼindustria traina la ripresa favorita dal contesto internazionale, ma la fiducia economica resta bassa

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L'indice di andamento del mercato segnala una risalita in territorio positivo già nel primo trimestre del 2015 per tutti i settori economici, trainato in particolare dall'industria. Tuttavia i giudizi sulla situazione economica del paese e della propria famiglia restano su livelli non ancora esaltanti. Questi, in sintesi, i risultati della ricerca Tecnè per Tgcom24, Che Italia che fa.

Segnali di ripresa, lʼItalia fuori dalla recessione

Sono cinque i fattori di impulso alla crescita e cinque quelli di freno. Tra i primi un forte stimolo viene esercitato dal contesto internazionale favorevole, quindi dal rapporto euro-dollaro, la crescita dei mercati esteri, il calo del prezzo del petrolio. Sul fronte interno dalla necessità di incrementare le scorte e la spinta all'internazionalizzazione, che coinvolge anche le piccole e medie imprese.

In compenso la debolezza dei consumi, la disoccupazione ancora alta, gli investimenti troppo bassi, la difficoltà di accesso al credito e la fiducia economica bassa sono gli elementi che impediscono al paese di crescere su livelli pienamente soddisfacenti.

IMPRESE&MERCATI. Per l'industria l'indice elaborato da Tecnè sale nel primo trimestre dell'anno a 55/100, in ulteriore crescita dopo avere registrato un andamento positivo già alla chiusura del 2014 quando il livello si era attestato a 51/100. L'industria, dunque, traina il settore dei servizi che giunge in territorio positivo (51/100), con la crescita dei servizi alle imprese. Il settore delle costruzioni registra una minore perdita nel primo trimestre 2015 (47/100 da 38/100 del quarto trimestre 2014). Il commercio resta in territorio negativo e da 43/100 dell'ultimo trimestre dello scorso anno passa a 46/100 nei primi tre mesi del 2015. In generale i settori che evidenzieranno un miglioramento in questa prima parte dell'anno saranno le industrie farmaceutiche, petrolifere e delle materie plastiche, i servizi informatici e delle telecomunicazioni, le industrie elettriche e dell'elettronica. I settori che, al contrario, osserveranno maggiori difficoltà saranno il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, il commercio al dettaglio di prodotti non alimentari e la grande distribuzione.

FAMIGLIE&CONSUMI. L'indice di fiducia sulla situazione economica dell'Italia rimane a gennaio su livelli piuttosto bassi (25/100), in lieve risalita rispetto al mese di dicembre 2014, ma distante dal periodo maggio-agosto. In particolare è peggiorata secondo il 66% delle famiglie, è stabile per il 27%, migliorata per il 7%. Andamento analogo per quanto riguarda le attese a 12 mesi, con l'indice che si attesta a gennaio a 45, su livelli stabili rispetto all'ultimo trimestre del 2014, ma ben lontano dal periodo aprile-luglio quando l'indice era in territorio positivo. Migliora, di poco, l'indice dei giudizi sulla situazione economica della propria famiglia da 38/100 di dicembre 2014 a 40/100 di gennaio 2015, il valore più alto negli ultimi 12 mesi. In particolare la situazione economica della propria famiglia è stabile per il 56%, è peggiorata per il 41% ed è migliorata per il 3%.

PIL. Le stime di Tecnè confermano per la prima parte dell'anno la fine della fase recessiva durata 13 trimestri consecutivi, con una variazione tra 0 e +0,2% nel primo trimestre 2015.