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Posti di lavoro persi e produzione in calo: le difficoltà del settore delle costruzioni

Secondo Confartigianato nel corso del 2014 hanno chiuso i battenti 5.646 imprese attive nel comparto

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lapresse

Alcuni dati non devono trarre in inganno.

Nonostante la crescita del numero dei mutui concessi e l'aumento delle compravendite immobiliari, il settore delle costruzioni versa in condizioni molto difficili. Tanti sono stati i posti di lavoro persi e molte le imprese costrette a chiudere i battenti nel corso del 2014, a riprova del fatto che una ripresa vera e propria del comparto è (probabilmente) ancora lontana.

Secondo Confartigianato, ad esempio, tra marzo 2014 e febbraio 2015 il valore della produzione del settore delle costruzioni nel nostro Paese è diminuito del 5,8% rispetto ai 12 mesi precedenti. Un calo consistente e che, inoltre, non trova riscontro nel resto dell'Unione europea e nella zona euro. Dove, al contrario, nello stesso arco temporale l'attività delle imprese edili è aumentata rispettivamente dell'1,6% e dello 0,4%.


E così mentre in Spagna, Regno Unito e Germania il comparto delle costruzioni è tornato a crescere, in Italia il valore della produzione è diminuito costantemente. Tanto da risultare inferiore, tra marzo 2014 e febbraio 2015, del 42,5% rispetto al periodo precedente alla crisi economica (settembre 2007-agosto 2008).


Le ripercussioni sul fronte occupazionale sono state inevitabilmente negative: durante il 2014, infatti, il settore ha perso ben 96 mila posti di lavoro (-6,2%). Un dato in controtendenza rispetto al trend dell'occupazione complessiva che, alla fine del 2014, ha registrato un aumento di 131.600 unità. Ad oggi, complice i cali degli ultimi anni, il comparto delle costruzioni impiega così 'soltanto' 1.454.000 lavoratori: il minimo storico, sottolinea Confartigianato. Il 2014 è stato dunque un anno difficile per le 536.814 aziende attive nel settore, molte delle quali (5.646 imprese) sono state costrette a chiudere i battenti.


Quanto basta, secondo Confartigianato, per accogliere con la dovuta cautela la crescita dei mutui concessi alle famiglie per l'acquisto di una casa e l'aumento delle compravendite immobiliari registrato nel 2014 dall'Agenzia delle Entrate. Secondo cui lo scorso anno le compravendite – complice anche il calo dei prezzi che ha interessato sia le abitazioni nuove che quelle esistenti – sono tornate a crescere dopo sette anni di flessioni dell'1,8% su base annua: 920.849 unità contro le 904.960 del 2013.