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Crisi, Padoan: "Ampie opportunità" Visco: "Eʼ lʼora di cogliere le occasioni"

Il ministro: "Non dobbiamo peccare di eccesso di ottimismo. Bisogna fare le riforme. E al governo non ci stiamo rilassando"

Pier Carlo Padoan,eurogruppo,ministro economia
ansa

"Al governo non si respira un clima di rilassamento. Due cose non bisogna fare: peccare di eccesso di ottimismo e non cogliere gli incentivi a fare le riforme". Così Pier Carlo Padoan è intervenuto al workshop Ambrosetti di Cernobbio, precisando che "la finestra di opportunità macroeconomica è molto ampia".

Una delle "parole chiave alla radice della filosofia del governo", sottolinea ancora il ministro, è che "le riforme vanno implementate", e questo è il "leitmotiv che sentiamo qui e in Europa". "E' altrettanto importante del lancio delle riforme - puntualizza -. E il governo sta dedicando molta attenzione a come migliorare l'implementazione. Cerchiamo di automonitorarci e di introdurre indicatori di efficienza".

Visco: "E' scoppiato l'ottimismo" - "C'è un ottimismo nuovo che non c'era fino a poche settimana fa - dice Ignazio Visco -. E' successo che con il Quantitative Easing è scoppiato l'ottimismo. Ma ci sono vicende più positive sul piano quantitativo in Europa e in Italia".

"Bisogna cogliere le opportunità e questo è il momento di farlo", aggiunge il governatore della Banca d'Italia. Bankitalia conferma poi le stime di crescita dell'Italia, dicendo che il Pil salirà di "oltre lo 0,5% quest'anno e dell'1,5% nel 2016".

Visco: "Calo maggiore del previsto" - "La forza con la quale il cambio sta scendendo è maggiore di quanto previsto e il calo è magari indotto da altro, oltre che dalle misure di politica monetaria". E' quanto poi osserva il governatore di Bankitalia parlando dell'indebolimento dell'euro a seguito del Quantitative easing della Bce.

Ma crolla l'edilizia - Un segnale negativo arriva però dal mondo delle costruzioni. L'Istat segnala infatti che sono stati persi 500mila posti di lavoro dalla fine 2009 al dicembre del 2014: un numero pari a un quarto del totale degli occupati. E' una contrazione senza confronti in nessun altro settore economico.