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Padoan a Ue: "Avanti con riforme"

"Sono fiducioso che lo sforzo senza precedenti dellʼItalia nel programma di riforme avrà chiaro appoggio dalle istituzioni europee", così il ministro dellʼEconomia nella lettera allʼEuropa

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Il programma di riforme avviate dall'Italia "è ambizioso e di ampio respiro, volto a dare al Paese l'assetto istituzionale, le regole e gli incentivi più appropriati per stimolare la crescita, la competitività e l'occupazione". Lo scrive il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in una lettera all'Ue. "Le prospettive per il 2015 - si legge ancora nella missiva - indicano una ripresa molto timida e fragile".

In vista del verdetto sulla legge di Stabilità che arriverà martedì prossimo Padoan si dice "fiducioso in un chiaro appoggio". Il ministro ricorda "l'ambizioso piano di riforme varato dall'Italia". La missiva, indirizzata al Commissario Pierre Moscovici e al vicepresidente Valdis Dombrovskis, punta anche sul debito, uno dei più "sostenibili" tra i Paesi europei.

Durante il weekend saranno i capi di gabinetto dei commissari a prendere in mano tutto il delicato dossier economico. Non solo le bozze delle leggi di Stabilità quindi, ma anche il piano Juncker per gli investimenti e il futuro della governance economica che dovrebbe contenere anche quella interpretazione più estesa e chiara della flessibilità contenuta nelle regole, che l'Italia ha chiesto a Juncker fin dalla sua elezione. Il problema non e' l'Italia, che ha difficoltà ad abbattere il debito ma sta accelerando sulle riforme per far tornare la crescita già dal 2015, con effetti di riduzione anche sul debito pubblico. Il problema è anche la Francia, a cui la Commissione dovrebbe concedere il terzo rinvio sul taglio del deficit e i "falchi", Germania in testa, sono pronti a dare battaglia.

"Programma di privatizzazione" - Padoan, nella lettera, ribadisce "l'impegno del governo italiano per il suo ambizioso programma di privatizzazione delle imprese e delle attività statali". I proventi dovrebbero ammontare al 0,7 per cento del Pil (2015-2017) in media e di essere interamente destinati alla riduzione del debito. Infine tra le molte riforme cita il Jobs Act che influirà anche sulla "sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, che è già uno dei più solidi grazie alla riforme del passato".