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Nelle casse di Atene solo 2 miliardi Spread vola, Borse giù: Milano -2,40%

Tutte le borse del Vecchio Continente in calo. Atene chiude in forte flessione (Ase -3%) e sta per terminare la liquidità: in cassa solo 2 miliardi per stipendi e pensioni. Piazza Affari cede il 2,40%

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-afp

Il rischio di default della Grecia, che ancora non ha presentato un piano di riforme valido per la Troika, fa tremare le Borse europee.

La Borsa di Atene chiude in forte calo, con l'indice Ase che lascia sul terreno il 3%. Secondo fonti del Governo ellenico in cassa resterebbero solo due miliardi di euro. L'incubo Grecia pesa anche su Piazza Affari che cede il 2,40%. In flessione anche Madrid (-1,1%), Francoforte (-0,5%) e Parigi (-0,4%).

Piazza Affari chiude pesante, cede il 2,40%

- Chiusura di settimana pesante per Piazza Affari. "Trascinato" giù da Atene, il Ftse Mib perde il 2,40% a 23.044 punti. Lo spread tra Btp e Bund è salito a 140 punti, chiudendo la seduta ai massimi da tre mesi.

Borsa Atene chiude in forte calo: -3%

- La Borsa di Atene chiude in forte flessione l'ultima seduta della settimana. L'indice Ase lascia sul terreno il 3% sulle incertezze per l'esito del negoziato sul debito dopo l'allarme lanciato giovedì dal ministro delle finanze Yanis Varoufakis.

Grecia: in cassa solo 2 mld per stipendi e pensioni

- Secondo fonti del ministero delle Finanze ellenico, nelle casse della Grecia restano solo due miliardi di euro per pagare stipendi pubblici e pensioni alla fine del mese. Senza un accordo con i creditori, Atene non avrà dunque i soldi per rimborsare circa un miliardo all'Fmi a maggio.

Moscovici: non esiste piano B, riforme o default

- Sulla Grecia "non c'è un piano B". Il commissario europeo agli affari economici, Pierre Moscovici, da Washington avverte Atene, sollecitandola ad "accelerare" sul piano di riforme o rischiare il default. I colloqui con Atene "non sono stati abbastanza precisi. Non è che stiamo parlando del nulla, stiamo discutendo ma è arrivato il momento di fare passi avanti", ha detto in un'intervista al Financial Times, sottolineando che una "Grexit sarebbe un male per l'eurozona, per i greci e per il sistema finanziario".

Fmi: non ci aspettiamo uscita Grecia da euro

- "Non ci aspettiamo che la Grecia esca dall'area euro": avrebbe un impatto "severo" sull'economia greca e sarebbe una sfida per l'Europa, con possibili effetti sulla fiducia che "non vanno sottovalutati". Lo afferma il responsabile del Dipartimento Europea del Fmi, Poul Thomsen. "Non ho informazioni dettagliate sulla liquidità" della Grecia, ma fra giugno, luglio e agosto l'ammontare dei pagamenti che Atene dovrà effettuare aumenterà significativamente e "serve un accordo prima".

Varoufakis: liquidità sta finendo

- La liquidità in Grecia sta finendo: lo ha detto il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, sottolineando come "la Grecia non sta giocando con una possibile Grexit", una uscita del Paese dall'euro. La Grecia spera di raggiungere un accordo con l'area euro entro fine giugno, dice Varoufakis, intervenendo a Washington al Brooking Institute. Varoufakis si dice pronto ad accettare tutte le condizioni se "hanno senso". L'Europa deve ammettere che il programma ha peggiorato la situazione greca.

L'incontro tra Varoufakis e Draghi

- "Draghi vuole una soluzione presto per aiutare la Grecia a crescere". A rivelarlo è Yanis Varoufakis, al termine dell'incontro con il presidente della Bce, Mario Draghi, durato un'ora. Il ministro delle finanze greco ha fatto sapere che Draghi ha confermato ancora una volta il suo "interesse e quello della Bce a trovare un soluzione presto e il più efficace possibile per far tornare la Grecia sulla strada della crescita".