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Prezzi delle abitazioni ancora in calo

Secondo il Rapporto di previsione sul real estate italiano della RUR i prezzi di riferimento delle abitazioni non torneranno crescere prima del 2018

Nei primi tre mesi dell'anno l'Istat ha registrato un nuovo calo dei prezzi delle abitazioni, sebbene in rallentamento rispetto ai trimestri precedenti.

Secondo le rilevazioni, infatti, nel periodo gennaio-marzo 2016 i prezzi sono scesi dello 0,4% rispetto al periodo precedente e dell'1,2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

In particolare, si legge nel resoconto dell'Istituto nazionale di statistica, i prezzi delle abitazioni nuove sono diminuiti in termini congiunturali dello 0,4% e in termini tendenziali dello 0,7%. Le abitazioni già esistenti hanno invece riportato una flessione dello 0,4% rispetto al periodo ottobre-dicembre e dell1,4% rispetto al primo trimestre di un anno fa.

Dalle serie storiche dell'Istat si può osservare come dal 2013 (primo anno preso in considerazione dalle tabelle) la caduta tendenziale dei prezzi delle abitazioni non si sia mai arrestata. Tuttavia, si nota un rallentamento con il passare del tempo: dal -6% del primo trimestre del 2013 si è scesi al -5,4% del quarto per poi scendere al -4,9% del primo trimestre del 2014. Da qui in poi il rallentamento della caduta dei prezzi si è fatto via via più marcato, all'ultimo trimestre del 2014 i prezzi sono scesi infatti del 3,7% e dell'1,7% alla fine del 2015.

Un andamento osservabile anche dalle medie annue: nel 2013 i prezzi scesero infatti del 5,7%, nel 2014 del 4,4% e nel 2015 del 2,6%. Se nell'arco dell'anno i prezzi non dovessero variare, il 2016 si chiuderebbe con un nuovo calo dell'1%.

Ma quando torneranno a crescere i prezzi? Difficile a dirsi, ma secondo il rapporto Rapporto di previsione sul real estate italiano realizzato dalla RUR (Rete Urbana delle Rappresentanze) non si assisterà ad una ripresa dei prezzi prima del 2018. Secondo le stime nel 2016 i prezzi medi di riferimento riporteranno un nuovo calo del 2,4%, del 2,9% nel 2017 e un inversione di tendenza l'anno a seguire, quando si registrerà un aumento del 5,5%.