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Segnali positivi dal mercato immobiliare

Alcuni fattori potrebbero minare la stabilità del quadro macro-economico, con ripercussioni inevitabili anche sullʼandamento delle compravendite immobiliari

L'ultimo Osservatorio immobiliare Nomisma evidenza che l'interesse degli italiani non è più circoscritto al settore residenziale: negli ultimi mesi, sono cresciuti anche gli investimenti per gli immobili destinati alle imprese.

Pur rilevando una timida ripresa del mercato immobiliare, in atto da qualche anno e confermata nei primi mesi del 2016, Nomisma invita comunque alla cautela. Alcuni fattori – l'Osservatorio cita il risultato del referendum britannico, che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea – potrebbero minare la stabilità del quadro macro-economico, con ripercussioni inevitabili anche sul mercato immobiliare italiano, ancora lontano dai livelli precedenti la crisi economica.

In effetti, l'aumento degli immobili compravenduti registrato nel corso degli ultimi anni – le compravendite sono aumentate tanto nel 2014 (+3,6%) quanto nel 2015 (+6,5%) – non è stato abbastanza consistente da consentire un ritorno ai livelli pre-crisi: Nomisma, che prevede un aumento del 7,6% degli scambi anche per il 2016, sottolinea che il mercato delle compravendite nelle 13 grandi città italiane si è ridimensionato del 40% nel segmento residenziale e del 50% in quello non residenziale.

Ulteriori conferme sulla timida ripresa del mercato immobiliare arrivano dall'Osservatorio di casa.it, che certifica un interesse crescente nei confronti delle abitazioni residenziali. Nel primo semestre del 2016, è aumentata la richiesta di abitazioni (+2,6%) – l'analisi rileva che gli italiani cercano prevalentemente bilocali (29%) e trilocali (26%) in zone semi-centrali o periferiche –, che non è stata accompagnata da un contemporaneo aumento dei prezzi: un metro quadro costa mediamente 2.010 euro, in calo dello 0,1%.