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Manovra, il piano consegnato a Bruxelles. Padoan: "Siamo in regola"

La rottamazione di Equitalia "non è un condono, perché si paga tutto il dovuto. Sono esclusi interessi di mora e sanzioni". Spot elettorale? "Macchè, ci sarà più crescita"

Il documento programmatico di bilancio per il prossimo triennio arriva a Bruxelles.

Nel Draft Budgetary Plan, pubblicato sul sito della commissione Ue, si conferma la stima di una crescita dell'1% nel 2017 e la scelta di alzare il deficit fino al 2,3% rispetto al 2% della nota di aggiornamento del Def "raggiunto con tagli e lotta all'evasione" Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan: "I numeri andranno valutati, ma a nostro avviso siamo in regola".

"Il deficit continua a scendere", precisa infatti il ministro, sottolineando che sul fronte Europa c'è "un rapporto con la Commissione Ue che è molto positivo".

Rottamazione cartelle Equitalia, "nessun condono" - Padoan passa poi a commentare la cosiddetta "rottamazione delle cartelle di Equitalia" spiegando che "non si tratta di un condono perché quello che è dovuto è l'ammontare complessivo delle tasse e quelle non vengono ridotte, così come si pagano gli interessi normali". "Quello che viene abbattuto - aggiunge - come nel caso delle cartelle Equitalia sono gli interessi di mora e le sanzioni, ma si paga tutto il dovuto. Quindi questo esclude che sia un condono".

Quanto alla "emersione del contante, la voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte". Ancora incerta la cifra che potrebbe uscire alla luce, "dipende da quanto riusciamo a fare emergere".

Spesa per migranti sale a 3,8 miliardi nel 2017 - Nel Documento programmatico di bilancio si specifica anche che l'impatto sul bilancio della spesa per migranti, in termini di indebitamento netto e al netto dei contributi Ue, è attualmente quantificato in 2,6 miliardi per il 2015, previsto pari a 3,3 miliardi per il 2016 e 3,8 per il 2017 (pari a circa lo 0,2% del Pil), "in uno scenario costante, ossia in assenza di un ulteriore acuirsi della crisi". Come è noto, Roma chiede il riconoscimento della natura "eccezionale" dell'impatto economico e finanziario del fenomeno.

In manovra 12 miliardi dalla spending e dalla lotta all'evasione - Nel Documento si legge poi che il deficit al 2,3% nel 2017 "sarà raggiunto tramite interventi pari allo 0,7% del Pil, basati su tagli di spesa e incrementi di gettito realizzati attraverso il miglioramento della compliance fiscale, escludendo aumenti di imposte e anzi proseguendo nella loro riduzione". Lo 0,7% del Pil equivale a poco meno di 12 miliardi. Nella Nota al Def, si parlava dello 0,5% del Pil (8 miliardi) per un deficit al 2%, ma non erano considerate molte misure ora inserite.

I risparmi di spesa, spiega il governo nel Documento, "deriveranno da un nuovo ciclo di spending review e dalla riduzione di vari stanziamenti di bilancio. L'aumento di gettito sarà conseguito attraverso l'efficientamento dei meccanismi di riscossione dell'Iva secondo le direttrici già attuate con successo nel 2016, il riallineamento del tasso di riferimento dell'Ace (la detassazione degli utili reinvestiti) ai tassi di mercato, l'estensione della 'voluntary disclosure' e le aste delle frequenze".

Ministeri, 2,8 miliardi dal riordino delle spese - In particolare, la "riqualificazione" e la "riprogrammazione" della spesa dei ministeri l'anno prossimo avrà un impatto pari allo 0,17% del Pil, garantendo coperture per la manovra 2017 di 2,8 miliardi di euro. Al riguardo il documento cita "misure di efficientamento e razionalizzazione mirate, individuate puntualmente dai singoli ministeri o da attività di revisione della spesa, anche attraverso riallocazioni tra diversi settori, e riprogrammazioni".

Scadono le frequenze, in vista 1,8 miliardi - La manovra conterrà inoltre un riordino del sistema delle concessioni in scadenza delle frequenze. In particolare, nel documento viene inserito un allineamento delle scadenze dei diritti d'uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz (in scadenza il 30 giugno 2018) al 31 dicembre 2029 e il passaggio alla tecnologia 5G, "con previsione della possibilità di un pagamento anticipato forfettario". L'incasso stimato nel 2017 è pari allo 0,11% del Pil, ovvero a circa 1,8 miliardi.

"Nessuno spot elettorale, la manovra farà bene alla crescita" - Padoan sottolinea poi che la manovra "non è uno spot elettorale, fa bene alla crescita del Paese". La prossima legge di Bilancio si muove "nel solco della strategia del governo che da quando è in carica ha detto: abbatteremo le tasse".

Italia e Malta ultimi a consegnare - Con Malta, l'Italia è stato l'ultimo Paese a consegnare a Bruxelles la sua manovra di Bilancio. L'Olanda è arrivata per prima, il 10 ottobre, il 12 la Slovacchia, seguita dalla Finlandia il 13. Il 14 hanno consegnato Lettonia, Lussemburgo, Francia e Spagna, e il 17 Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Cipro, Lituania, Portogallo, Slovenia.