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Manovra, fonti Ue: "Perplessi sui numeri, aspettiamo i documenti"

A Bruxelles precisano però che "non cʼè nessun volontà di alimentare tensioni con lʼItalia", anche se "i numeri non sono quelli degli accordi presi"

Bruxelles manifesta qualche perplessità sui contenuti della legge di Bilancio approvata a Palazzo Chigi.

Fonti della Commissione dicono infatti che "i numeri non sono quelli" degli accordi presi a suo tempo: il riferimento è in particolare al rapporto deficit/Pil, salito al 2,3% dopo il 2% dell'aggiornamento al Def e l'1,8% concordato in primavera. "Aspettiamo comunque di vedere i documenti e le motivazioni degli scostamenti", dicono a Bruxelles.

Le fonti Ue, che hanno parlato all'Ansa, hanno però precisato anche che "non c'è alcuna volontà" di alimentare tensioni con l'Italia.

In ogni caso, solo dopo aver analizzato le carte che arriveranno dall'Italia Bruxelles potrà eventualmente avanzare una richiesta di chiarimenti. Al momento quindi, precisano le fonti, è assolutamente prematuro parlare di rinvio al mittente della legge di Bilancio 2017 entro la fine del mese, una tra le possibilità previste dalle procedure Ue.

Anche parlare di "sorpresa" della Commissione rispetto alla manovra varata sabato viene ritenuto un po' eccessivo. "Forse si vuole far arrivare a Roma un segnale di 'preallarme'", è il commento raccolto tra gli addetti ai lavori. Tra i quali si sottolinea e si ribadisce che "per formulare un giudizio di credibilità" sull'insieme della manovra 2017 occorrerà comunque valutare l'aspetto "qualitativo" oltre a quello "quantitativo".

Voluntary disclosure, ipotesi di estensione anche ai contanti - E intanto tra le ipotesi di ocpertura della manovra spunta anche una voluntary disclosure più ampia del passato, estesa anche ai contanti, con l'obiettivo di far emergere denaro che, tornato nel circuito "regolare", diventerà poi fonte di tassazione futura. L'ipotesi prevederebbe anche un prelievo forfait attorno al 35% e, come per la passata voluntary, sanerebbe gli aspetti fiscali ma non diventerebbe uno scudo per eventuali reati penali collegati al denaro.