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Le chitarre Gibson rischiano la bancarotta: in rosso per mezzo miliardo di dollari

Le chitarre Gibson rischiano la bancarotta: in rosso per mezzo miliardo di dollari - foto 1
ansa

Uno dei più grandi marchi della musica, la famosissima Gibson, rischia di dover portare i libri in tribunale.

Produttrice di chitarre elettriche che hanno fatto la storia della musica, dopo 120 anni di gloriosa attività l'azienda, che ha sede a Nashville, in Tennessee, sta infatti per finire schiacciata dai debiti. Ed entro agosto dovrà ripianare un rosso da 375 milioni di dollari ai quali si aggiungono prestiti bancari per altri 145 milioni.

Fondata nel 1902 a Kalamazoo, nel Michigan, dal liutaio Orville Gibson, l'azienda divenne famosa già a partire dagli anni Venti diventando presto la principale produttrice di chitarre Usa, e nel 1936 lanciò sul mercato la prima chitarra elettrica commerciale. La grandissima notorietà della Gibson si deve però alla produzione, nel 1952, del celeberrimo modello Les Paul, prima chitarra solid-body (cioè senza cassa di risonanza) del brand, progettata assieme al famoso chitarrista che diede il proprio nome allo strimento.

Dopo una serie di grandi successi, confermati dal fatto che molti dei più famosi chitarristi del mondo hanno suonato una Gibson (da B.B. King ad Angus Young, da Carlos Santana a Jimmi Page), negli anni Ottanta la produzione fu spostata nel Tennessee, ma proprio in quel periodo l'azienda rischiò il fallimento. Rilevata nel 1986 dagli attuali proprietari, la situazione finanziaria non si è mai completamente assestata, tanto che attualmente, secondo la stampa locale, la società risulta esposta per oltre mezzo miliardo di dollari nonostante il fatturato superi il miliardo. E a dimostrazione delle difficoltà, il responsabile finanziario, Bill Lawrence, ha deciso di lasciare la Gibson nemmeno un anno dopo aver assunto l'incarico.