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In calo le assunzioni a tempo indeterminato

LʼINPS sottolinea che il saldo complessivo tra assunzioni e cessazioni rimane comunque positivo

L'ultimo Osservatorio sul precariato dell'INPS certifica che nel primo trimestre del 2016 si è verificato un calo delle assunzioni effettuate dal settore privato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Tra gennaio e giugno 2016 i datori di lavoro privati hanno effettuato 2.572.000 assunzioni, circa 302mila unità in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-10,5%). L'INPS osserva che il calo ha coinvolto “esclusivamente” i contratti a tempo indeterminato – nei primi sei mesi del 2016 ne sono stati sottoscritti 326mila unità in meno rispetto al 2015 (-33,4%) –, che lo scorso anno avevano beneficiato dell'abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un triennio.

Le assunzioni a tempo determinato, registrate nel primo semestre del 2016 (1.808.000), sono invece cresciute rispetto sia allo scorso anno (+0,6%) che al 2014 (+2,7%). Nonostante il calo dei contratti a tempo indeterminato, l'INPS sottolinea che il saldo complessivo tra assunzioni e cessazioni rimane comunque positivo (+516mila).

Un contributo importante all'incremento occupazionale registrato lo scorso anno – nel 2015 ci sono stati 186mila occupati in più – può essere arrivato dai giovani imprenditori italiani. Nel suo ultimo rapporto annuale, l'ISTAT osservava che nel 2015 la performance occupazionale delle micro-imprese – ovvero quelle che impiegano meno di 10 addetti e fatturano meno di due milioni di euro l'anno – guidate da imprenditori giovani è stata migliore di quella delle unità gestite da imprenditori anziani. I giovani imprenditori hanno creato il 30% di posizioni lavorative in più rispetto ai colleghi più grandi d'età.