FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Istat, il Pil del secondo trimestre è salito "solo" dello 0,2%

Il Mef: "Come da attese", ma gli analisti parlavano di un +0,3%. Squinzi: "Non cʼè ripresa vera". Non sorridono neppure Francia e Germania

pil istat produzione economia
getty

Nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo italiano è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (che era cresciuto dello 0,3%) e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014. Lo rende noto l'Istat diffondendo la stima preliminare. Il mercato si attendeva un dato uguale o superiore allo 0,3% ma il Mef commenta: "Dato come da attese". Il presidente di Confindustria Squinzi: "Non c'è una vera ripresa".

Il dato diffuso dall'Istat è corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato: il secondo trimestre del 2015 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2014.

La variazione congiunturale, spiega l'ufficio nazionale di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell'insieme dell'industria (industria in senso stretto e costruzioni). Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

Gli analisti attendevano un +0,3% - Gli analisti, invece, puntavano su un aumento del prodotto interno lordo dello 0,3%. Su una crescita più sostenuta scommetteva molto l'Esecutivo, già al lavoro per una legge di stabilità da almeno 25 miliardi, tra clausole da non far scattare, taglio delle tasse sulla prima casa e diversi interventi che necessitano di coperture, dal contratto della P.a. alle pensioni. Per molte di queste misure il governo può già contare sulla flessibilità ottenuta a Bruxelles grazie alle riforme (circa 6 miliardi, con l'aggiustamento strutturale ridotto dallo 0,5% allo 0,1%). Ma se l'andamento del Pil dovesse superare le attuali previsioni, anche per il 2016 si potrebbero creare spazi di manovra di qualche decimale (e quindi di qualche miliardo) senza necessariamente correggere al rialzo il rapporto deficit/Pil.

Il Mef: "Paese può fare meglio" - "Dopo 13 trimestri consecutivi di calo tendenziale abbiamo due trimestri di crescita". Lo sottolineano fonti del Ministero dell'Economia e delle Finanze commentando il dato sul Pil. "Il Paese può e deve fare di meglio: riforme strutturali e politica economica favoriranno l'accelerazione".

Squinzi: "Non c'è una vera ripresa" - Non si mostra sorpreso il numero uno della Confindustria: "E' quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c'è una ripartenza vera", commenta Squinzi.

Pil Ue-19 a +0,3% - In crescita dello 0,3%, nel secondo trimestre 2015, il Pil nell'Ue-19. Nel primo trimestre era salito dello 0,4%, così come nell'ultimo trimestre del 2014. Rispetto allo stesso trimestre 2014 segna un rialzo dell'1,2%. E' la stima di Eurostat.

Gli altri Paesi europei - Nel dettaglio la Spagna cresce dell'1% e la Grecia dello 0,8%. Non sorride la Germania: il +0,4% è infatti inferiore alle attese. Stagnante infine l'economia francese: il Pil nel periodo aprile-giugno è rimasto invariato rispetto al primo trimestre.