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Istat: la disoccupazione nel terzo trimestre cala al 10,2%

I disoccupati sono 2.653.000 con una riduzione sia congiunturale (-5,1%) sia tendenziale (-12,1%). Ma il numero degli occupati è in calo di 52mila unità rispetto al trimestre precedente

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Il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre cala al 10,2% con una riduzione di 0,5 punti rispetto al trimestre precedente e di 1,2 punti rispetto allo stesso periodo del 2017.

Lo rileva l'Istat, sottolineando che è aumentato il tasso di inattività (al 34,5%, +0,4%). I disoccupati sono 2.653.000 con una riduzione sia congiunturale (-5,1%) sia tendenziale (-12,1%, pari a un calo di 332mila unità).

Dal lato dell'offerta di lavoro, nel terzo trimestre del 2018, il numero di persone occupate diminuisce rispetto al trimestre precedente (-52mila, -0,2%), a seguito del calo dei dipendenti permanenti e degli indipendenti non compensato dall'ulteriore aumento dei dipendenti a termine. Il tasso di occupazione rimane stabile al 58,7%.

Nei dati mensili più recenti (ottobre 2018), al netto della stagionalità, il tasso di occupazione rimane invariato e il numero di occupati mostra una sostanziale stabilità rispetto a settembre 2018, sintesi del calo degli indipendenti e dei dipendenti a termine, dopo sette mesi di crescita, e di un aumento dei dipendenti permanenti.

L'Istat osserva che l'andamento tendenziale mostra una crescita di 147mila occupati (+0,6% in un anno), dovuta ai dipendenti a termine e agli indipendenti (+316 mila e +53 mila, rispettivamente) a fronte del calo dei dipendenti a tempo indeterminato (-222 mila).

Nel terzo trimestre del 2018 l'incidenza dei lavoratori dipendenti a termine sul totale dei dipendenti raggiunge il 17,9% (+1,7 punti). Persiste da sedici trimestri l'incremento degli occupati a tempo pieno, diminuiscono i lavoratori a tempo parziale a eccezione della componente involontaria per la quale l'incidenza sale al 64,0% (+2,9 punti) dei lavoratori a tempo parziale e all'11,6% del totale degli occupati.

Nel confronto tendenziale, per il sesto trimestre consecutivo prosegue a ritmi più sostenuti la diminuzione dei disoccupati (-332 mila in un anno, -12,1%) che interessa entrambi i generi, le diverse aree territoriali e tutte le classi di età. Dopo dieci trimestri di calo ininterrotto, tornano a crescere gli inattivi di 15-64 anni (+79 mila, 0,6%) a seguito dell'aumento tra i giovani.

Nei dati di flusso diminuiscono le permanenze nell'occupazione, soprattutto per i giovani di 15-34 anni e gli stranieri. Dalla disoccupazione aumentano principalmente le transizioni verso l'inattività, che più spesso coinvolgono i giovani di 15-24 anni e le donne.

Dal lato delle imprese, prosegue la crescita congiunturale della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti dello 0,5% sul trimestre precedente e del 2,1% su base annua, sintesi della crescita sia dell'industria sia dei servizi. L'aumento delle posizioni lavorative è associato a un aumento delle ore lavorate per dipendente dello 0,2% su base congiunturale e ad una diminuzione dello 0,1% su base annua.

Continua, inoltre, la flessione del ricorso alla cassa integrazione. Il tasso dei posti vacanti rimane invariato sia su base congiunturale sia su base annua. Il costo del lavoro cresce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, sintesi di un aumento più sostenuto degli oneri sociali (+1,1% su base congiunturale e +4,7% su base annua) rispetto a quello delle retribuzioni (+0,2% su base congiunturale e +1,3% su base annua).