In crescita il numero degli utenti del mercato libero dell'elettricità
Secondo Nomisma Energia, alcune offerte del mercato libero consentono al consumatore di risparmiare fino a 71 euro per lʼelettricità e 107 per il gas
Nel 2014 un numero consistente di utenti domestici ha deciso di passare dal mercato tutelato a quello libero dell'elettricità.
Durante il 2014, il numero dei clienti domestici passati al mercato libero è stato consistente. Secondo la Relazione annuale dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, l'8,1% degli utenti ha cambiato fornitore lo scorso anno. In crescita, dunque, rispetto al 2013 quando furono il 7,4% del totale. Secondo i dati contenuti nel report, complessivamente, i clienti domestici sul mercato libero sono il 28,3% contro il 24% del 2013.
Tuttavia passare dal mercato tutelato a quello libero non offre significativi vantaggi economici, secondo l'Autorità per l'energia elettrica: i prezzi medi del mercato libero per i domestici risultano più elevati rispetto a quelli del mercato tutelato (circa il 19% in più per quanto riguarda la sola componente "materia prima energia"). Discorso opposto per i clienti non domestici in bassa tensione (negozi e piccole imprese). In questo caso, infatti, il mercato libero offre prezzi più bassi (-4,5%). Eppure c'è chi – si consideri un recente rapporto condotto da Nomisma Energia – sostiene che passare al mercato libero conviene anche agli utenti domestici.
I consumatori, approfittando delle tante offerte a disposizione, possono scegliere tra una pluralità di contratti e di offerte, alcune delle quali – osserva il report di Nomisma – consentono di risparmiare, rispetto al mercato tutelato, fino a 71 euro all'anno sulle bollette elettriche e 107 euro su quelle del gas, per un risparmio complessivo di 171 euro l'anno. Evidentemente abbastanza da convincere molti utenti a passare dal mercato tutelato a quello libero e di ridurre il costo della spesa energetica.
Spesa energetica che risulta essere proporzionale alla dimensione del nucleo familiare: la bolletta energetica, infatti, cresce all'aumentare del numero dei componenti delle famiglie. Nel 2013, secondo l'Istat, un nucleo familiare mono-componente ha speso 1.358 euro contro i 2.102 delle famiglie con 5 o più componenti. La dimensione del nucleo familiare non è l'unico fattore da tenere in considerazione. Anche le condizioni climatiche, osserva l'Istat, incidono parecchio. Ad esempio, le famiglie residenti al Nord-Est e al Nord-Ovest hanno sborsato mediamente 1.872 e 1.790 euro contro i 1.387 euro delle famiglie che risiedono nel Sud del Paese.