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Il 36% delle piccole imprese sostiene di essere fuori dalla crisi economica

Una percentuale in aumento rispetto al 24,7% del secondo semestre dello scorso anno

lavoro economia fabbrica catena montaggio
lapresse

Una quota consistente di piccole imprese italiane sostiene che la crisi economica è finita.

Si tratta di un dato incoraggiante, specialmente se si considera che la crescita economica dell'Italia risulta ancora modesta.

Secondo l'Osservatorio Congiunturale di Fondazione Impresa, nel primo semestre 2015, il 35,9% delle piccole imprese italiane – ovvero quelle con meno di 20 addetti – sostiene di aver superato la crisi economica. Una quota che cresce tra le piccole imprese manifatturiere e dei servizi: il 46,7% del manifatturiero dichiara di "essere fuori dal tunnel” e nel caso dei servizi la percentuale è pari al 39,4%.



Il discorso prende una piega (leggermente) diversa per le imprese artigiane e quelle attive nel commercio. Tra le prime, infatti, la quota delle imprese che si dichiarano fuori dalla crisi è al 25,8%; tra le seconde è al 22,3%.



L'indagine della Fondazione Impresa riguarda (naturalmente) le piccole imprese sopravvissute alla crisi economica, durante la quale molte aziende sono state costrette a chiudere i battenti. Stando ad uno studio del Cerved, ad esempio, dal 2008 alla fine del 2014 sono fallite 82 mila imprese, con la conseguente perdita di un milione di posti di lavoro.



Del resto le difficoltà della crisi economica hanno rappresentato una sfida per le imprese italiane, la maggior parte delle quali – secondo l'indagine Istat Il sistema delle imprese, effetti della crisi e potenzialità di crescita – ha adottato strategie "difensive" tra il 2011 e il 2012, un biennio particolarmente difficile per l'economia italiana.



Tra il 2011 e il 2012, infatti, la difesa della propria quota di mercato (rilevata nel 70,5% dei casi) è stata la principale strategia adottata dalle imprese italiane, indipendentemente dalle dimensioni, ripartizioni e macro-settori. Ma non solo. Questa strategia è stata affiancata o sostituita da altre, pensate per ampliare la gamma di prodotti e dei servizi offerti (41,1% dei casi), per accedere a nuovi mercati (22,2%) o per attivare-incrementare collaborazioni con altre imprese (11,7%).