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Grecia, nuovi aiuti per oltre 80 mld Adesso però servono le riforme

LʼUe evita la Grexit. Ora tocca al Parlamento greco fare presto. Syriza, il partito del premier Tsipras, si spacca. Fmi: "Non rimborsati altri 456 milioni di euro"

Euro Summit Grecia Bruxelles
-afp

Corsa conto il tempo per il governo greco. Scongiurata la Grexit, ora per ottenere il via libera definitivo agli 82-86 miliardi di aiuti il governo Atene deve superare una gara ad ostacoli: entro 48 ore deve approvare in Parlamento quattro riforme, tra cui Iva e pensioni. I deputati di Syriza, già in rivolta, dovranno rispettare la tabella di marcia indicata dall'Eurosummit, che non ammette ritardi. L'Fmi: "Atene non ha rimborsato altri 456 mln".

Mercoledì stesso, dopo il voto del Parlamento greco, si riunirà un nuovo Eurogruppo per giudicare il lavoro dei deputati e venerdì sull'intesa voterà il Bundestag. L'ok a negoziare il terzo salvataggio all'Esm si avrà quindi solo verso la fine della settimana.

L'accordo per avere gli aiuti è costato molto a Tsipras, più di quanto credesse dopo l'euforia post-referendum. E' stato costretto ad accettare il "catalogo delle atrocità", come l'ha definito lo Spiegel: dal ritorno della Troika alla cessione di asset pubblici per rimborsare i creditori, difendendo quel poco di positivo che ha ottenuto e che può provare a vendersi a casa. Come l'apertura sul "riscadenzamento" del debito, una misura che sarà considerata solo una volta che saranno rispettate tutte le condizioni.

Tsipras ha lottato per 17 ore, soprattutto contro la Germania di Angela Merkel e Wolfgang Schaeuble, ma la sua posizione dopo il referendum era drasticamente più debole. "L'avevo detto che sarebbe uscito indebolito", spiega il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, che non vede "né vincitori né vinti" in questa partita finita all'alba del giorno dopo e giocata nel vertice piu' lungo che la storia europea ricordi.

L'ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis commenta: "Avevo un piano", ma Tsipras ha ceduto ai creditori, è la stoccata. Il premier greco partiva con un handicap fortissimo: quasi nessuno si fidava di lui, i tedeschi per niente. Il Papa è tra i pochi a dargli credito: "I governanti greci che hanno portato avanti questa situazione di debito internazionale hanno anche una responsabilità. Col nuovo governo greco si è andati verso una revisione un po' giusta", ha commentato Francesco auspicando una soluzione dal volo da Asuncion.

Sul tavolo il premier si è trovato un documento durissimo dell'Eurogruppo, che lo costringeva anche a fare retromarcia su tutte le misure di sollievo alla popolazione approvate in questi mesi. Oppure, a scegliere una Grexit temporanea. Dopo una notte di trattativa, le rinunce vengono ridotte ma restano i capisaldi dell'austerità: dall'abolizione della contrattazione collettiva alla reintroduzione dei licenziamenti collettivi. E la condizione più umiliante di tutte: creare un fondo dove confluiranno asset pubblici da vendere o monetizzare, per arrivare ad un fondo da 50 miliardi, da cui attingere per pagare il debito Esm. In pratica i creditori prestano aiuti, ma chiedono un'ipoteca in beni dello Stato. Berlino voleva che il fondo avesse sede in Lussemburgo, Francia e Italia si sono opposte: "Sarebbe stata un'umiliazione", per il premier Matteo Renzi.

L'accordo sulla "road map" per arrivare all'apertura dei negoziati con il fondo salva-Stati Esm per il terzo salvataggio è solo una tappa transitoria, che non risolve il problema delle necessita' finanziarie di Atene nell'immediato. L'Eurogruppo infatti sta lavorando a un "prestito ponte" per consentire alla Grecia di pagare i debiti con il Fmi e Bce di luglio e agosto, cioè 12 miliardi di euro. Ma anche questa non è cosa facile: "La questione del prestito ponte è molto complessa e ancora non abbiamo trovato la chiave", ha detto il presidente Jeroen Dijsselbloem, rieletto per un secondo mandato alla guida del'Eurogruppo. I negoziati proseguiranno all'Ecofin.

Fmi: "Non rimborsati altri 456 mln di euro" - La Grecia non ha pagato altri 456 milioni di euro che avrebbe dovuto versare al Fmi. Ora i suoi arretrati ammontano in totale a 2 miliardi di euro. Lo rende noto il portavoce del Fondo monetario internazionale, Gerry Rice. Il portavoce ha inoltre ribadito come la richiesta di Atene di un'estensione dei termini di pagamento dei suoi obblighi sarà valutata nelle prossime settimane.