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Gioco d'azzardo, un settore che non conosce crisi

Un giro d'affari cresciuto molto negli ultimi anni in Italia, ma che potrebbe subire presto unʼinversione di rotta

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Si è fatto tanto negli ultimi anni per tentare di dare scacco al gioco illecito, ma le misure previste nella legge di stabilità 2015 potrebbero cambiare le carte in tavola rendendo vani gli sforzi fatti fino ad oggi.

Generando, tra le altre cose, una contrazione di quel gettito erariale che in realtà il governo cerca di incrementare.

Il testo prevede infatti un innalzamento del prelievo erariale sia su Awp (video poker, quelli dei bar per esempio) che Vlt (le video lotterie). Per le prime si passerà, nel 2015, dal 12,7% al 17%, mentre per le seconde dal 5% al 9%. Rivoluzioni sono previste anche per quanto riguarda il Payout (ovvero la percentuale di puntate restituite sotto forma di vincita): si scenderà al 70% per le Awp (dal 75% attuale) e all'81% per le Vlt (dall'88%).


Simili misure potrebbero ripercuotersi sull'intero settore generando un calo dell'offerta di gioco legale che porterebbe i giocatori ad affacciarsi, se non lo fanno già, nel mondo del gioco d'azzardo illegale. Non solo: tra le possibili conseguenze elencate dall'economista Lucio Scudiero, presentando la ricerca dell'Istituto Bruno Leoni, c'è anche la possibilità di una "fuoriuscita dal mercato degli operatori leciti che porterebbe a una forte ripercussione occupazionale". E ancora: secondo le stime la perdita di giocatori genererebbe una perdita del gettito pari al 3% per le Awp e del 7% per le Vlt.


Nel corso del 2013 la raccolta lorda di Awp e Vlt è stata di 47 miliardi di euro, il 4,3% in più rispetto all'anno precedente. Un mercato che ha fruttato all'erario circa 4,3 miliardi, l'1,6% in più rispetto al 2012. Dati dai quali emerge una velocità e performance diverse tar raccolta lorda dell'intero settore e gettito per l'erario. Mentre continua a salire il giro d'affari del gioco d'azzardo, che vale circa 90 miliardi (contro i 24 miliardi del 2004), il 4% del Pil, la fetta del totale del fatturato che alla fine viene incassato dall'erario continua a diminuire: tra il 2004 ed il 2012 la quota è passata dal 29,4% all'8,4%: in termini di incassi si parla di 7,9 miliardi, solo 600 mila in più rispetto al 2004.


Di diversa entità le stime per il 2014 che vedono soffrire il mercato in generale ma non particolarmente l'erario. Tra gennaio e settembre il settore ha incassato circa 61 miliardi di euro. Per la fine dell'anno ci si aspetta un calo del 2% rispetto alla raccolta totale del 2013, a circa 83 miliardi, e un calo dell'1% per quanto riguarda le entrate dell'erario (8,2 miliardi contro gli 8,3 del 2013).


Circa il 55% del fatturato del mercato totale dei giochi arriva proprio da Vlt e Awp, circa il 16% dai giochi online, l'11% dai gratta e vinci, circa il 7% dal lotto, più o meno il 4% dalle scommesse sportive, mentre dal Superenalotto all'incirca il 2%.


La fetta di mercato occupata invece dal gioco illegale vale circa dieci miliardi di euro e sottrae alle casse dello Stato quasi 500 milioni. Secondo le stime della Guardia di Finanza, 23 dei 175 miliardi di euro generati dall'economia "in nero" derivano dal mercato illegale del gioco.