Merkel: "Non voglio diverse velocità nell'Eurozona"
La cancelliera ha poi ribadito di non volere circoli esclusivi nellʼUe: "Quello che viene deciso da tutti gli Stati dellʼEurozona deve essere sostenuto"
Angela Merkel ha voluto "chiarire un equivoco" sul concetto dell'Europa a diverse velocità: "Non sono interessata a che nell'Eurozona vi siano diverse velocità".
"L'Eurozona deve rimanere nel suo complesso insieme", ha spiegato la cancelleria tedesca in conferenza stampa a una domanda sull'incontro avuto con il governatore della Bce, Mario Draghi.
"Quello che viene deciso da tutti
gli Stati dell'Eurozona deve essere sostenuto: come per esempio
l'Esm o altre cose", ha continuato.
La Merkel ha poi ribadito di non volere circoli esclusivi
nell'Ue: "Bisogna lasciare aperti ad altri Stati membri tutto il
lavoro di rafforzamento e di integrazione che deve esser fatto",
ha spiegato. "A tutti deve essere fatta una offerta. Non può
accadere che in tre decidono di fare qualcosa, e gli altri non
possono partecipare". "Se uno dice io non voglio partecipare a
questo passo dell'integrazione, come ad esempio la Danimarca
sulla questione della politica della giustizia, deve essere
possibile. E per questo noi abbiamo il sistema della
cooperazione rafforzata".
"Espulsioni presupposto per restare Paese che accoglie" -
La Merkel ha parlato anche dell'emergenza migranti. Le misure per accelerare le
espulsioni dei migranti cui è stato negato l'asilo non segnano
la fine della cultura di accoglienza tedesca, "ma sono il
presupposto necessario perché la Germania possa essere un Paese
che accoglie chi ha bisogno di tutela", ha detto annunciando l'accordo governo-Laender sulle accelerazioni
delle espulsioni. Si tratta del piano di 16 punti già anticipato
mercoledì.
Tra le misure più importanti, la creazione di un centro per i
rimpatri, affidato al ministero degli Interni, che coordinerà le
espulsioni collettive e di centri federali di espulsioni. Saranno inoltre intensificati gli incentivi per i rimpatri volontari che, ha concluso Merkel, funzionano di più se vi è la certezza che "chi non può rimanere deve lasciare il
Paese".