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Fmi: "Ripresa italiana fragile e lenta" Giù disoccupazione, cʼè rischio-Grecia

Il Fondo monetario prevede un Pil in crescita dello 0,7% nel 2015: "Ambiziosa lʼagenda del governo, accelerare sulle privatizzazioni"

fmi fondo monetario internazionale
-afp

Il Pil cresce, ma lentamente; la disoccupazione calerà ma aumenta il rischio povertà; l'agenda Renzi "è ambiziosa ma servono riforme ancora più profonde". E' la situazione economica italiana fotografata dall'Fmi. "La ripresa c'è ma è fragile: il Prodotto interno lordo crescerà dello 0,7% nel 2015 e dell'1,2% nel 2016 mentre la disoccupazione calerà, il prossimo anno, dal 12,5% al 12,2%", rileva il Fondo monetario internazionale.

Secondo i dati dell'organizzazione internazionale, diffusi proprio nel giorno dell'Eurogruppo sulla Grecia, la performance economica italiana è stata la più debole nell'area euro dalla crisi. Non solo: "Gli avversi sviluppi ad Atene potrebbero avere un sostanziale impatto sull'Italia tramite effetti sulla fiducia, anche se l'esposizione diretta è limitata, come limitati sono i rischi di contagio nel breve termine", si afferma nell'article IV sull'Italia.

Debito è fattore di vulnerabilità - Il debito pubblico italiano si attesterà al 133,3% nel 2015, per poi calare al 132,1% nel 2016. Ma non è sufficiente a mettere l'Italia al riparo da rischi: "Un debito sopra il 130% è un importante fattore di vulnerabilità", soggetto ai cambi di fiducia sul mercato, e "limita lo spazio di manovra fiscale", spiega il Fondo monetario.

Privatizzare di più - Per superare l'empasse, l'Fmi chiede al governo di approfittare del momento positivo: "C'è ora una finestra di opportunità da cogliere con riforme più profonde per riavviare la crescita". In particolare si ritiene necessario il ricorso alle privatizzazioni: "La recente vendita delle azioni di Enel è un passo positivo. Ma target più ambiziosi sulle privatizzazioni, in linea con i precedenti piani, godrebbero dei vantaggi delle condizioni favorevoli del mercati".

Aumenta rischio povertà - Il tenuo calo del tasso di disoccupazione, previsto per i prossimi mesi, non è sufficiente a cancellare i problemi sorti negli anni della crisi: "Riflettendo l'ampio aumento della disoccupazione, le disuguaglianze dei redditi e il rischio di povertà sono aumentati", spiega l'Fmi.

Bene la strategia sulle banche - Promosse invece la misure adottate riguardo le banche. "L'Fmi sostiene l'ampia strategia dell'Italia per rafforzare i bilanci di banche e aziende, così da facilitare i flussi di credito all'economia".