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Editoria: tra l'emorragia di lettori e il nuovo regime fiscale per eBook

LʼIVA passa dal 22% al 4% anche per i libri digitali, equiparati a quelli cartacei. Una scelta che potrebbe fornire qualche vantaggio allʼeditoria italiana

lettura, iPad
getty

I numeri non sono confortanti: pochi sono gli italiani che leggono almeno un libro nel corso di un anno (nel 2013 sono stati ventiquattro milioni, secondo l'ISTAT). Ancora meno sono quelli che hanno acquistato un libro (in versione cartacea o digitale) con inevitabili effetti sul mercato editoriale. Eppure l'approvazione di un emendamento nella legge di Stabilità potrebbe cambiare qualcosa.

La commissione Bilancio della Camera ha dato il suo via libera la settimana scorsa all'emendamento alla legge di Stabilità che riduce l'IVA sugli eBook dal 22% al 4%. Una scelta contraria a quanto stabilito dalla Commissione europea, secondo cui un libro digitale non può godere del regime fiscale agevolato riconosciuto alla versione cartacea, e che potrebbe incrementare la quota – sempre meno consistente – dei lettori.

Secondo l'ISTAT (La produzione e la lettura di libri in Italia), 24 milioni di italiani di 6 anni e più hanno dichiarato di aver letto (nei 12 mesi precedenti all'intervista) almeno un libro “per motivi non strettamente scolastici o professionali” nel 2013. Esistono però ampie differenze territoriali: “Nelle regioni settentrionali legge oltre la metà della popolazione di 6 anni e più (50,1% nel Nord-ovest e 51,3% nel Nord-est), mentre nel Sud e nelle Isole – conclude l'ISTAT – la quota di lettori è pari solo al 30,7%".

Equiparare – dal punto di vista fiscale – gli eBook ai libri cartacei potrebbe aiutare l'editoria italiana ad offrire un prodotto ad un prezzo ancora più contenuto. Molti sono i vantaggi che può offrire un libro digitale: non richiede di essere stampato, stoccato e trasportato; tutte operazioni che pesano per il 13% sul prezzo di copertina. Percentuali significative in un mercato dove, secondo i più recenti dati ISTAT relativi al 2012, i prezzi "sembrano rimasti sostanzialmente stabili" con la quota più consistente di titoli (il 25,8%) e di copie (il 39,2%) rappresentata dalla categoria di prezzo fino a 10 euro. Prezzi che complessivamente, secondo il Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2013 dell'Ufficio studi dell'Associazione italiana editori (AIE), sono diminuiti nel 2013 sia per i libri di carta (-5,1%) sia per gli eBook (-20,8%).

Sempre stando i dati dell'AIE, lo scorso anno è cresciuta del 43% la produzione di titoli eBook: le nuove uscite sono state 30.382 pari a 40.800 manifestazioni (ovvero i diversi formati di pubblicazione dei titoli). Pochi, anche se in crescita, sono invece gli italiani che hanno deciso di servirsene nel 2013: il 2% dei lettori (il 14% in più rispetto al 2012) contro il 37% di chi ha preferito acquistare la versione cartacea di un libro (-9%), secondo una recente rilevazione condotta da Nielsen.

Stando ai più recenti dati ISTAT, relativi al 2012, i circa 1.600 editori attivi censiti hanno pubblicato – tra prime edizioni, edizioni successive, ristampe, scolastiche e ragazzi – 59.230 titoli (-7,3% rispetto al 2011), stampando circa 3 volumi per ogni cittadino italiano. Ben oltre la richiesta del mercato: il numero dei nostri connazionali, che ha acquistato almeno un libro, è infatti diminuito drasticamente dell'arco di un triennio passando dai 22,8 milioni del 2011 ai 19,5 milioni del 2013, stando al rapporto L'Italia dei libri 2011-2013 commissionato alla Nielsen dal Centro per il libro e la lettura. Ma ad abbassarsi è stata anche la spesa media per acquirente, scesa ai 57,47 euro dello scorso anno dai 65,72 euro del 2011, e quella complessiva, passata da 1,5 miliardi di euro a 1,1 miliardi.