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I vantaggi economici dell'e-commerce

Pur sottolineandone la convenienza, Federconsumatori sottolinea che gli e-shopper rischiano di imbattersi in prodotti contraffatti

In passato, alcuni studi avevano certificato che l'e-commerce offre la possibilità di acquistare prodotti ad un prezzo assolutamente competitivo.

Un'ulteriore conferma arriva da un'indagine condotta dall'Osservatorio nazionale Federconsumatori, che mette comunque in guardia dal rischio di imbattersi in prodotti contraffatti.

In tutti i comparti merceologici considerati nello studio – alimentazione, cura della persona, abbigliamento, infanzia e tecnologia –, i prezzi dei prodotti venduti on-line risultano inferiori a quelli che è possibile acquistare in negozio tradizionale. Secondo l'indagine dell'Osservatorio nazionale Federconsumatori, la percentuale di risparmio medio raggiunge il 41% tra i prodotti per la cura della persona (bagnoschiuma, shampoo…), il 24,1% per l'abbigliamento (jeans, scarpe sportive…), il 14,5% per i prodotti dell'infanzia (latte in polvere, pannolini, biberon…) e il 17,2% per quelli tecnologici (smartphone, tablet, lettore mp3…).

Pur sottolineandone la convenienza, Federconsumatori sottolinea che gli e-shopper rischiano di imbattersi in prodotti contraffatti. Del resto i siti di vendite on-line, che contengono nei loro cataloghi prodotti non originali, sono molti: stando ad un rapporto Ref–Confesercenti su Abusivismo e Contraffazione, diffuso nel settembre scorso, sono otto su dieci. A pagarne le conseguenze sono gli acquirenti, ovviamente: un consumatore su quattro ha acquistato on-line almeno un prodotto contraffatto e spesso può averlo fatto in modo inconsapevole, contribuendo ad alimentare un mercato in crescita costante.

I vantaggi offerti dall'e-commerce – aumentare la platea di potenziali clienti – stanno convincendo un numero crescente di commercianti ad aprire un punto vendita on-line: secondo le previsioni di Confesercenti, nel 2016 i negozi on-line saranno quasi sedicimila (+165,4% in più rispetto al 2009) e nel 2025 raggiungeranno quota cinquantamila. Per quanto consistente, l'incremento punti vendita on-line non è diffuso in modo omogeneo sul territorio nazionale. Anzi. Un terzo delle imprese che commerciano via internet sono infatti concentrate in sole due regioni: la Lombardia, che nel 2016 dovrebbe raccoglierne quasi tremila, e nel Lazio (1.840).