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Draghi: meglio l'economia, ma serve supporto. Aiuteremo banche dopo Brexit

Ancora presto per cambiare la politica monetaria, avverte il presidente della Bce, che vede comunque molti segnali di miglioramento nellʼeurozona

Draghi: meglio l'economia, ma serve supporto. Aiuteremo banche dopo Brexit - foto 1
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La ripresa e le prospettive economiche dell'area euro "stanno migliorando", mentre i rischi che la crescita subisca rallentamenti "stanno diminuendo".

Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, sottolineando tuttavia come "una quantità straordinaria di supporto alla politica monetaria" resti "ancora necessaria per riassorbire l'attuale livello di risorse non utilizzate e perché l'inflazione rientri e si stabilizzi".

I segnali positivi dunque "non devono distrarre dalla necessità di una crescita economica strutturale più ferma ed elevata", ha precisato il capo dell'Eurotower nel suo discorso al Parlamento Ue. "Serve una maggiore produttività", ha ammonito, aggiungendo che questa ha a sua volta bisogno di innovazione e per questo motivo le riforme strutturali "sono essenziali".

"La Bce stimola consumi e investimenti" - Draghi ha continuato dicendo che, "sostenendo i redditi nominali, le nostre misure di politica monetaria stimolano gli investimenti e i consumi, che sono precondizioni perché l'inflazione torni sotto, ma vicino, al 2%". E ancora: "Una economia più dinamica, nel tempo, favorirà un sano ritorno a tassi di interesse più alti".

Troppo presto per cambiare la politica monetaria - Il presidente della Bce, pur ammettendo che "la ripresa sta diventando sempre più solida e continua ad ampliarsi", e che "la disoccupazione è scesa al livello più basso dal 2009", mentre la fiducia di consumatori e imprese è salita, ha anche evidenziato che "l'inflazione sottostante + ancora sommessa" così come anche "la crescita degli stipendi", e quindi "abbiamo ancora bisogno di condizioni del credito molto accomodanti". Tale politica è ancora necessaria, ha ripreso, "per riassorbire l'attuale livello di risorse non utilizzate e perché l'inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo intorno al 2% nel medio termine".

"Sosterremo la riorganizzazione delle banche post Brexit" - Draghi ha poi assicurato che la Bce è "pronta a sostenere le banche a riorganizzare le loro attività nella zona euro" in seguito alla Brexit, ma è "necessario che si preparino in tempo". E ha precisato che "molti dei rischi del processo di Brexit hanno a che fare con il modo in cui il processo viene gestito, se viene gestito bene i rischi potrebbero non materializzarsi".

"I trattati possono essere cambiati" - Il presidente della Bce ha quindi sottolineato che "cambiare i trattati si può, se necessario": si tratterebbe di "un grosso passo avanti, ma possiamo decidere di farlo". Il riferimento è quello a un bilancio comune europeo, "importante perché così l'unione monetaria sarebbe più solida nel resistere agli shock: qualsiasi unione ha un bilancio federale, ma dobbiamo capire come arrivarci".