FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Def: la pressione fiscale sotto il 43% Entro maggio la riforma elettorale

Il documento tiene conto della promessa disattivazione delle clausole di salvaguardia e della classificazione degli 80 euro come sgravi fiscali. Il tesoretto da 1,6 mld destinato allʼattivazione delle riforme già avviate

renzi padoan def 2015
ansa

La pressione fiscale scenderà sotto il 43% del Pil, toccando il 42,9% nel 2015 e il 42,6% nel 2016. Lo si legge nella versione definitiva del Def. Il documento tiene ora conto della promessa disattivazione delle clausole di salvaguardia e della classificazione degli 80 euro come sgravi fiscali. Dal cronoprogramma inserito nel Def si evince poi che l'approvazione definitiva della nuova legge elettorale avverrà entro maggio 2015.

Nel triennio 2015-2017, si legge nella premessa del Def, si riduce la pressione fiscale, "al netto della classificazione contabile del bonus Irpef 80 euro". Inoltre "viene scongiurata l'attivazione delle clausole di salvaguardia per il 2016 - volte a garantire il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica - che avrebbero prodotto aumenti del prelievo pari all'1,0 per cento del Pil". Si tratta, prosegue il Documento, "di un intervento cruciale che determina un abbattimento significativo della pressione fiscale contemplata dal quadro tendenziale".

Infatti, scrivono in questo caso i tecnici del governo in un apposito box di approfondimento assente nelle bozze precedenti, "nel quadro tendenziale nel 2015 la pressione fiscale è attesa rimanere invariata al 43,5 per cento, mentre nel periodo 2016-19 salirebbe prima al 44,1 per cento nel 2016 e 2017 per poi ritornare al 43,7 per cento nel 2019.

Da privatizzazioni 1,7% del Pil nel 2018 - Il governo ha poi ridimensionato nel Def il piano di privatizzazioni già presentato nel Documento di economia e finanza 2014, con proventi attesi pari a circa 1,7% del Pil nel 2018 (0,4% nel 2015, 0,5% nel 2016 e 2017 e 0,3% nel 2018). Confermate le quotazioni nel 2015 di Poste e Enav e la privatizzazione di Ferrovie dello Stato. La quota in StMicroelectronics verrà invece ceduta al Fondo Strategico Italiano della Cdp. "La fase preparatoria per la realizzazione di tale cessione - si legge - è in corso di completamento".

Dalla riduzione delle agevolazioni fiscali 2,4 mld - Ammonta a quasi 2,5 miliardi la razionalizzazione delle agevolazioni fiscali prevista nel Def. Il Documento stabilisce infatti una revisione strutturale della spesa e dell'insieme delle tax expenditures per 0,6 punti di Pil (poco meno di 10 mld) di cui 0,45 punti di tagli di spesa (7,2 miliardi) e 0,15 punti di "riduzione" delle agevolazioni (2,4 miliardi).

Def, tre sezioni e sei allegati - Il Def si articola in tre sezioni (Programma di stabilità, Analisi e tendenze di finanza pubblica e Programma nazionale di riforma) e sei allegati (Infrastrutture, Ambiente, Spese dello Stato in Regioni e Province autonome, Stato di attuazione della riforma della contabilità e finanza pubblica, Interventi nelle aree sottoutilizzate, Fabbisogni annuali della P.a.).

Obiettivo: sostenere la ripresa economica - Gli obiettivi indicati sono quelli di "sostenere la ripresa economica evitando aumenti del prelievo fiscale e allo stesso tempo rilanciando gli investimenti; avviare il debito pubblico (in rapporto al Pil) su un percorso di riduzione, consolidando così la fiducia del mercati e riducendo la spesa per interessi; favorire gli investimenti e le iniziative per consentire un deciso recupero dell'occupazione nel prossimo triennio".

Tesoretto da 1,6 miliardi per "attivare riforme" - A grandi linee il Def spiega anche come utilizzare il margine da 1,6 miliardi portato in dote dall'aumento del deficit. Il "bonus" va infatti destinato all'attuazione delle riforme già in atto. "Nel 2015, lo spazio di manovra rispetto all'indebitamento tendenziale di circa 0,1 punti percentuali di Pil, anche in considerazione del particolare contesto macroeconomico, sarà utilizzato per rafforzare l'attivazione delle riforme strutturali già avviate", si legge.