FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Davos, Xi Jinping: no a protezionismo, sì alla globalizzazione

Xi Jinping critica la politica protezionistica di Donald Trump e avverte: "Una guerra commerciale non avrebbe vincitori"

Bisogna "dire no al protezionismo" e rimanere impegnati sul tema dello sviluppo, della promozione del libero commercio, degli investimenti e sulla "liberalizzazione e facilitazione del commercio attraverso l'apertura".

Lo ha detto il presidente cinese, Xi Jinping, nel discorso di apertura del Forum economico di Davos, in Svizzera. Xi Jinping ha inoltre aggiunto: "Non serve dare colpa alla globalizzazione per i problemi del mondo".

Perseguire il protezionismo, ha spiegato, è "come chiudersi dentro una stanza buia. Vento e pioggia possono pure restare fuori, ma resteranno fuori anche la luce e l'aria". E ha ammonito: "Nessuno uscirebbe vincitore da una guerra commerciale".

Inoltre ha messo in luce come il panorama industriale e commerciale mondiale sia cambiato completamente. Eppure, ha sottolineato, "le regole del commercio globale non hanno seguito questi sviluppi. C'è una frammentazione delle regole". Parole che sono da mettere in connessione con l'offensiva che la Cina sta conducendo nei confronti del Wto allo scopo di ottenere lo status di economia di mercato che la metterebbe al riparo dai dazi.

"Sbagliato rifiutare la globalizzazione" - Ancora sulla globalizzazione, ha ammesso che il fenomeno "ha creato nuovi problemi", ma ha anche precisato che "questa non è una giustificazione per cancellarla, quanto piuttosto per adattarla". Il riferimento sembrava alle forze anti-globaliste che hanno portato al potere Donald Trump negli Usa. E ha aggiunto: "Piaccia o no, l'economia globale è l'enorme oceano dal quale nessuno può tirarsi fuori completamente". Ha poi spiegato che molti dei problemi di oggi "non vengono dalla globalizzazione ma da altri fattori", e ha citato fra gli esempi le ondate di profughi dal Nord Africa e dal Medio Oriente e la grande crisi finanziaria di dieci anni fa.