Crisi, la Francia dice no all'austerity "Basta sacrifici, sotto il 3% nel 2017"
Il ministro dellʼEconomia Sapin dice sì alla serietà di bilancio, ma in funzione del rilancio. "Stop alle misure restrittive" volute dallʼUe. La Merkel ribatte: "Non cʼè crescita senza finanze solide"
"Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi, perché il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l'austerità".
Sapin ha annunciato che Parigi, gravata da un debito che ha superato la soglia dei 2mila miliardi di euro, continuerà anche nel 2015 il programma di taglio della spesa pubblica, con 7,7 miliardi di risparmi sui costi dello Stato e dei suoi operatori.
La spesa pubblica transalpina scenderà così dal 56,5% del Pil nel 2014 al 56,1% nel 2015, per poi continuare a scendere (55,5% nel 2016 e 54,5% nel 2017). Tuttavia, il pareggio di bilancio arriverà solo nel 2019 e non nel 2017, come previsto dall'ultima manovra finanziaria.