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Continua la lenta ripresa dell'Eurozona

Ad agosto l'indice Pmi dell'area dell'euro è passato a 53,3 punti dai 53,2 di luglio, mettendo a segno il miglior risultato degli ultimi sette mesi

Almeno per il momento sembrano scongiurati i timori per l'Eurozona legati al referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea.

Nonostante le incertezze legate alla Brexit l'area della moneta unica continua, infatti, la sua fase espansiva, seppur in affanno.

La conferma arriva dagli indici Pmi compositi calcolati da Markit economics, secondo i quali la ripresa economica dell'Eurozona appare sostanzialmente solida. Per l'area euro Markit ha, infatti, rilevato un aumento dell'indice che misura le aspettative dei responsabili degli acquisti delle aziende del settore privato a 53,3 punti (al di sopra, quindi della soglia dei 50 punti che separa espansione e contrazione dell'attività economica), contro i 53,2 punti di luglio, mettendo a segno il miglior risultato degli ultimi sette mesi.

Tuttavia, nel dettaglio, l'indice relativo al settore manifatturiero ha segnato una diminuzione da 52 a 51,8 punti, compensata da una crescita dell'indice relativo al settore dei terziario, passato dai 52,9 punti di luglio ai 53,1 punti di agosto.

Gli indici relativi alle singole economie hanno evidenziato un andamento positivo per la Francia e un rallentamento per la Germania. L'indice Pmi composito francese si è infatti portato a 51,6 punti ad agosto, dopo i 50,1 di luglio. Quello tedesco, invece, è sceso a 54,4 punti dai 55,3 delle precedenti rilevazioni.

La crescita dell'indice Pmi francese è una buona notizia per il Paese transalpino. Le ultime stime dell'Eurostat avevano infatti indicato una variazione nulla per il Pil nel secondo trimestre (una dinamica che ha interessato anche l'Italia), influenzando in parte anche la crescita economica dell'Eurozona che, nel periodo aprile-giugno, ha subìto un rallentamento al +0,3% dopo il +0,6% del trimestre precedente.

Anche se la Brexit rappresenta per ora solo un fattore di incertezza e non sembra ancora aver avuto impatti negativi sulla ripresa economica dell'Eurozona, gli occhi restano puntati sul commercio internazionale. I dati più recenti, relativi al commercio mondiale dell'Eurozona, mostrano per giugno una flessione delle esportazioni del 2% su base annua, con un calo dell'1% per gli scambi interni all'area.