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Consob: "Nel 2013 Bankitalia non segnalò problemi di Veneto Banca"

La risposta dellʼistituto: "Quattro anni fa segnalammo che il prezzo per lʼaumento di capitale era incoerente con il contesto economico, vista la crisi in atto". Di Maio: "Eʼ in atto un teatrino drammatico"

Consob:
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Nel 2013 Banca d'Italia "non segnalò alla Consob problemi di Veneto Banca" in vista dell'aumento di capitale, anzi indicò che l'operazione era "strumentale a obiettivi previsti dal piano per effettuare eventuali acquisizioni coerenti con il modello strategico della banca salvaguardando liquidità e solidità".

E' quanto ha affermato il dg di Consob, Angelo Apponi, in audizione alla Commissione banche.

"Le reazioni della Consob dipendono dal tipo di informazioni e dalla convergenza di indizi. L'ispezione si fa quando esistono sufficienti indizi", ha spiegato ancora Apponi.

"Riteniamo che sia stata seriamente trattata con una nota nel prospetto informativo che è il documento previsto dalle norme comunitarie, può piacere o no. All'epoca non avevamo indizi e infatti abbiamo proceduto quando ci hanno informato". Apponi ha quindi ribadito che "se avessimo avuto segnali di quella profondità avremmo reagito in maniera diversa".

La replica di Bankitalia - Nel novembre 2013 la Banca d'Italia segnalò alla Consob che il prezzo per l'aumento di capitale di Veneto Banca era "incoerente con il contesto economico, vista la crisi in atto" e considerate anche le "negative performance reddituali dell' esercizio 2012". E' quanto ha affermato il capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo, rispondendo in commissione alle segnalazioni della Consob.

Di Maio: "Consob-Bankitalia teatrino drammatico" - "Tra Consob e Bankitalia è in atto un drammatico teatrino. Volano stracci e ci mettono così in seria difficoltà con la comunità internazionale". E' il commento del candidato premier M5s, Luigi Di Maio, nel corso di un convegno su Mps. "Dicono che il Movimento non è credibile, saranno credibili loro", ha aggiunto sottolineando come, se il M5s andrà al governo, "è chiaro che chi ha vigilato finora non può vigilare più".

"Vigilanza ostacolata da dati falsi" - La Consob ha poi lamentato che, in merito al caso di Veneto Banca, "la vigilanza è stata ostacolata da dati fasulli". Per avviare le operazioni di controllo, ha evidenziato Apponi, "non è che aspettiamo che qualcuno ci segnali che lo dobbiamo fare, perché tutto il nostro sistema è basato su analisi statistiche. Se noi elaboriamo dati che ci provengono dagli intermediari, la vigilanza può trovare ostacolo nel momento in cui ci vengono comunicati dati falsi. I dati che venivano forniti da queste due banche non erano veritieri e chi diffonde dati falsi risponderà delle sue affermazioni".

"Bond 2015 autorizzati da un'autorità estera" - E' stato poi segnalato che non è stata la Consob, ma un'autorità estera ad autorizzare i due bond subordinati emessi da BpVi e Veneto Banca a fine 2015. In caso di strumenti "non equity" come le obbligazioni subordinate, le norme comunitarie prevedono che il prospetto può essere approvato da una qualunque autorità estera sui mercati dove verrà realizzata l'offerta. Pertanto sia il bond da 200 milioni di BpVi sia quello di stesso importo di Veneto Banca, il relativo "documento di offerta non è stato approvato da Consob".

"Chiediamo informazioni sugli aumenti dal 2006" - La Consob dal 2006 chiede informazioni a Bankitalia e Ivass in occasione di aumenti di capitale di banche e assicurazioni, ha riferito Apponi. "Da undici anni chiediamo alle autorità di vigilanza, Banca d'Italia per le banche e Ivass per le assicurazioni, informazioni che possono essere utili in caso di aumenti di capitale dei soggetti vigilati".