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Cgia: con lo spread a 300 punti più rischi per le imprese che per le famiglie

A farne le spese sarebbe comunque tutto il sistema Paese, in quanto il costo del debito pubblico, ad esempio, subirebbe un forte aggravio

Cgia: con lo spread a 300 punti più rischi per le imprese che per le famiglie - foto 1
agenzia

Con uno spread sopra i 300 punti base, nell'economia reale del nostro Paese sono più a rischio le imprese che le famiglie.

Lo afferma l'Ufficio studi della Cgia, che ha analizzato sia la situazione di liquidità delle imprese sia il peso dei titoli di Stato e il numero di mutui per l'acquisto della casa in capo alle nostre famiglie. Dai dati della Banca d'Italia, l'ammontare dei Bot e dei Cct/Btp in possesso delle famiglie è di 300 miliardi di euro.

Con il perdurare di uno spread così elevato a farne le spese sarebbe tutto il sistema Paese, in quanto il costo del debito pubblico, ad esempio, subirebbe un forte aggravio. Al netto delle banche, nell'economia reale, invece, ribadisce la Cgia, i più esposti in termini assoluti sono gli imprenditori che si troveranno a pagare di più il denaro ricevuto in prestito dalle banche e in prospettiva avranno meno credito a disposizione, perché per gli istituti di credito sarà più difficile erogarlo.

La percentuale di famiglie esposte, all'opposto, è molto contenuta, quindi gli eventuali aumenti del costo del denaro e la svalutazione dei titoli di Stato coinvolgerà un numero di famiglie abbastanza contenuto, anche se nel medio periodo la stretta creditizia potrebbe farà diminuire l'offerta di credito e conseguentemente anche la domanda".