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Cda Alitalia: ok piano di rilancio, finanziamento con sì sindacati

Si presenta delicata la trattativa sugli esuberi (che le indiscrezioni quantificano tra 1.600 e 2.000) e sui tagli al costo del lavoro. Gubitosi nuovo presidente

Il Cda di Alitalia ha approvato il piano di rilancio della compagnia 2017-2021 presentato dall'a.d.

Cramer Ball e verificato dall'advisor indipendente Roland Berger. Il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all'accordo con i sindacati sul nuovo contratto di lavoro. Prevista una riduzione dei costi per un miliardo di euro entro la fine del 2019 e aumento dei ricavi del 30% entro la fine del 2019.

Alitalia si prepara dunque per la "fase due", manca però ancora un tassello, non secondario: il finanziamento del piano da parte degli azionisti, che è subordinato all'accordo con i sindacati. Nel frattempo si prepara un rinnovo al vertice, con l'arrivo dell'ex direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, che è stato cooptato in Cda e che diventerà presidente esecutivo (al posto di Luca Cordero di Montezemolo che dovrebbe comunque restare in Cda) dopo l'ok al finanziamento del piano.

Riunione fiume - L'approvazione del piano 2017-2021 è arrivata al termine di una riunione fiume durata circa sei ore e mezza. "Con l'approvazione della seconda fase del piano industriale possiamo accelerare il rilancio di Alitalia", ha commentato l'a.d. Cramer Ball, spiegando la necessità di "misure radicali per ridare un futuro alla compagnia in una contesto in cui l'industria del trasporto aereo è in continua evoluzione ed è caratterizzata da una concorrenza spietata".

Cooptato Gubitosi - Il Cda ha anche cooptato Gubitosi come nuovo membro del consiglio in sostituzione di Roberto Colaninno, che ha lasciato il board a febbraio, e tutti gli azionisti hanno condiviso "unanimemente" l'intenzione di conferirgli l'incarico di presidente esecutivo una volta approvato il finanziamento del piano stesso.

Il via libera del Cda sblocca anche l'incontro tra Alitalia e il governo, rimasto in sospeso per l'intera giornata in attesa dell'esito del board. "Il management della compagnia - si legge nel comunicato - presenterà il piano giovedì al governo". Successivamente sarà il turno dei sindacati ai quali toccherà la delicata trattativa sugli esuberi (che le indiscrezioni quantificano tra 1.600 e 2.000) e sui tagli al costo del lavoro. Ma ai sindacati è affidata una responsabilità ancora maggiore, visto che il Cda ha deciso che il finanziamento del piano da parte degli azionisti è subordinato all'accordo con le organizzazioni sul nuovo contratto e sulle misure relative al personale.