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Caritas: è allarme giovani, più poveri dei genitori

Secondo il rapporto, nellʼultimo ventennio il divario si è ampliato: in media gli anziani sono sempre più ricchi, i giovani sempre più in miseria

Caritas: è allarme giovani, più poveri dei genitori - foto 1
ansa

Capifamiglia under 34 sempre più poveri, tassi di disoccupazione giovanile tra i più alti d'Europa, ascensore sociale bloccato e record di Neet.

In Italia la povertà tende a crescere al diminuire dell'età: i figli stanno peggio dei genitori, i nipoti peggio dei nonni. E' quanto rileva "Futuro anteriore", il Rapporto 2017 di Caritas Italia su povertà ed esclusione sociale, che quest'anno si focalizza sulla vulnerabilità dei giovani.

"Se negli anni antecedenti la crisi economica la categoria più svantaggiata era quella degli anziani, "da circa un lustro - si legge nel Rapporto - sono invece i giovani e giovanissimi (under 34) a vivere la situazione più critica, decisamente più allarmante di quella vissuta un decennio fa dagli ultra-sessantacinquenni". Nel nostro Paese un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta; nel 2007 si trattava di appena uno su 50.

"Ancora più allarmante", sottolinea la Caritas, risulta poi la situazione dei minori con 1 milione 292 mila in povertà assoluta (il 12,5% del totale). Al contrario, diminuiscono i poveri tra gli over 65 (da 4,8% a 3,9%).

Nell'ultimo ventennio, osserva la Caritas, il divario di ricchezza tra giovani e anziani si è ampliato: la ricchezza media delle famiglie con capofamiglia di 18-34 anni è meno della metà di quella del 1995, mentre quella delle famiglie con capofamiglia con almeno di 65 anni è aumentata di circa il 60%. Inoltre, la mobilità intergenerazionale "è tra le più basse d'Europa": tra i giovani (15 -34 anni) che svolgono una professione qualificata, solo il 7,4% proviene da una famiglia a basso reddito con stranieri. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile (15-24 anni), dal 2007 il tasso è salito di oltre 17 punti percentuali (dal 20,4% al 37,8% del 2016), uno degli aumenti piu' alti d'Europa (la media è da 15,9% a 18,7%).

L'Italia infine è il paese dell'Ue con la più alta presenza di Neet: nel 2016 3 milioni 278mila giovani (il 26% di chi ha tra 15 e 34 anni) risultavano fuori dal circuito formativo e lavorativo. Sono soprattutto donne (56,5%) e provengono dal Nord-est (65,3%). Il 16,8% e' straniero.