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Bce, Mario Draghi: "La ripresa cʼè ma è più lenta del previsto"

La banca centrale europea è "pronta a usare tutti gli strumenti disponibili entro il suo mandato" per far fronte a cambiamenti sulle prospettive dʼinflazione, ha spiegato il numero uno dellʼEurotower

Mario Draghi banconota 20 euro
ansa

Gli acquisti di titoli del Quantitative Easing "sono previsti fino a settembre 2016 o anche oltre se necessario". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, ribadendo l'intenzione di attuare il programma di acquisto asset nella sua completezza. La ripresa, ha continuato, andrà avanti ma a un ritmo più lento rispetto al previsto. E anche l'inflazione crescerà meno di quanto indicato dalle stime.

"Potremmo vedere numeri negativi nei prossimi mesi ma la Bce li considera transitori a causa dei bassi prezzi del petrolio", ha aggiunto Draghi illustrando queste cifre riguardo all'inflazione: per il 2016 la stima al ribasso è all'1,1% dall'1,5%, quella per il 2017 è tagliata all'1,7% dall'1,8%. Per quest'anno la stima è tagliata allo 0,1% dallo 0,3%.

Il Consiglio della Bce inoltre ha deciso di alzare dal 25% al 33% il limite della quantità di un'emissione di titoli di Stato acquistabile da Francoforte. La decisione è legata alle turbolenze che agitano i mercati.

"La Bce durante l'Eurogruppo ha insistito affinché non ci fosse un bail-in per la Grecia che coinvolgesse i depositanti", ha detto ancora Draghi, aggiungendo che sarebbe stato controproducente per l'economia greca.

"Bene politica della Bce. Ok a credito in Italia e Spagna" - La politica "accomodante" della Bce sta funzionando e viene trasmessa all'economia reale. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, sottolineando che ne stanno "beneficiando Paesi" più sotto stress come "la Spagna e l'Italia, dove il credito sta migliorando. Il suo corso si sta riducendo. Abbiamo le prove che la nostra politica funzione".

"La Cina ha affermato gli impegni sui tassi di cambio" - "La Cina ha affermato l'impegno che ha preso nel G20 per quanto riguarda i tassi di cambio e il governo cinese deve continuare a fare le riforme per assicurare la convertibilità della valuta", ha sottolineato Draghi, aggiungendo che il tema sarà affrontato al prossimo G20.

"Vediamo un peggioramento nelle prospettive economiche cinesi" - "Stiamo osservando l'indebolimento delle prospettive per l'economia cinese". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando che ciò comporta due effetti: uno sul "canale del commercio, che indebolisce le economie degli altri Paesi" e uno "sulla fiducia" che incide sui mercati azionari.