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Banche Grecia, Ue: non necessaria una nuova ricapitalizzazione

Tuttavia ci sono, si legge nella bozza, forte preoccupazioni sulla sostenibilità del debito greco

"Le banche greche non avranno bisogno di una ulteriore ricapitalizzazione e si prevede che oltre i 3/4 della somma usata per ricapitalizzarle nel 2015 possono essere recuperati dalla privatizzazione di asset bancari".

Lo si legge nella bozza della Commissione Europea sulla sostenibilità del debito ellenico, citata da Bloomberg. Secondo la bozza, è previsto che Atene raggiunga un avanzo primario dello 0,5% del Pil nel 2016 e dell'1,75% nel 2017.

Sempre secondo la bozza, la Grecia dovrebbe raggiungere un avanzo del 3,5% nel 2018, dopodiché dovrebbe mantenere il rapporto al 3,5% per i successivi 10 anni prima di calare gradualmente all'1,5% entro il 2040. Sulla base di queste previsioni, il rapporto debito/Pil dovrebbe raggiungere il 182,9% nel 2016 per poi scendere al 181,8% nel 2017, al 157,3% nel 2020, al 145,5% nel 2022 e al 100,7% nel 2060.

"Considerando l'alto debito rispetto al Pil, restano forti preoccupazioni sulla sua sostenibilità", si legge ancora nel documento della Commissione.

I creditori della Grecia, tuttavia, sarebbero pronti a sbloccare 11 miliardi di euro, rispetto ai 5,7 miliardi previsti inizialmente, se si arriva all'accordo con Atene. I fondi verrebbero usati per pagare arretrati e coprire le necessità finanziarie fino alla fine dell'anno, compreso un pagamento di 2,3 miliardi di euro alla Banca Centrale Europea a luglio.