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Autostrade, scattano i rincari dei pedaggi per sei concessionarie

Aumento record per la Torino-Milano, dove il ritocco al rialzo sarà del 6,5%. Il ministero precisa: "Le variazioni medie sono dello 0,86%

casello autostrade autostrada telepass
ansa

Con il primo gennaio scattano gli aumenti dei pedaggi autostradali su diversi tratti. Ad applicare i ritocchi saranno sei società su 27: il rincaro maggiore interessa la Torino-Milano con un +6,5%, seguita da Strada dei Parchi a +3,45%, Tangenziale Est Spa a +2,10%, Autostrade per l'Italia a +1,09%, Pedemontana Lombarda a +1% e Ativa a +0,03%. Il ministero delle Infrastrutture precisa che l'aumento medio risulta pari allo 0,86%.

I rincari sono stati dunque confermati dal ministero e sono i seguenti:

 Asti-Cuneo 0,00% ATIVA 0,03% Autostrade per l'Italia 1,09% Autostrada del Brennero 0,00% Autovie Venete 0,00% Brescia-Padova 0,00% Consorzio Autostrade Siciliane 0,00% CAV 0,00% Centro Padane 0,00% Autocamionale della Cisa 0,00% Autostrada dei Fiori 0,00% Milano Serravalle Milano Tangenziali 0,00% Tangenziale di Napoli 0,00% RAV 0,00% SALT 0,00% SAT 0,00% Autostrade Meridionali (SAM) 0,00% SATAP Tronco A4 6,50% SATAP Tronco A21 0,00% SAV 0,00% SITAF 0,00% Torino-Savona 0,00% Strada dei Parchi 3,45% Bre.be.mi. 0,00% TEEM 2,10% Pedemontana Lombarda 1,00% 
Sempre il ministero precisa che "quest'anno per tutte le società autostradali per le quali è in fase di aggiornamento il relativo Piano Economico Finanziario, gli aumenti tariffari sono stati provvisoriamente sospesi, posticipandone l'eventuale adeguamento all'approvazione dei piani".

Aiscat protesta - L'Aiscat, che riunisce le concessionarie autostradali, ha diffuso al riguardo questa nota: "Ancora una volta al riconosciuto impegno del settore autostradale italiano non è corrisposto analogo impegno da parte del Governo che ha concesso gli adeguamenti previsti contrattualmentesolo a 6 società su 27". Il comunicato evidenzia che "la maggior parte dei piani finanziari delle concessionarie autostradali, scaduti tra il 2012 e il 2013, non risultano ad oggi ancora approvati da parte dei ministeri competenti nonostante siano stati presentati tempestivamente da parte dei concessionari e nonostante esistano precise indicazioni emanate dal Cipe sulla tempistica relativa".