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Karadzic, inizia processo all'Aia

Lʼex leader serbo: "causa giusta"

Radovan Karadzic, ex leader dei serbi di Bosnia, è in aula, al tribunale dell'Aia, per difendersi dalle accuse a suo carico: genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità.

Tra il 1992-95 la guerra in Bosnia causò 100.000 morti e 2,2 milioni di profughi. Karadzic, si dichiara innocente e ha scelto di difendersi da solo. L'ex leader in apertura di processo, ha dichiarato: "La causa dei serbi nella guerra di Bosnia era giusta e sacra"

Karadzic fu arrestato a Belgrado nel luglio 2008 dopo una latitanza dai contorni quasi "leggendari" di circa 13 anni. Il mondo restò sgomento realizzando che uno degli uomini più ricercati del pianeta risiedeva da anni nella capitale serba dove vestiva i panni del dottor Dragan David Dabic, una specie di "guru" della medicina alternativa, nascosto solo da lunga barba e capelli bianchi, occhiali scuri e berretto.

Nell'ottobre 2009 aveva boicottato le prime udienze del processo a suo carico, sostenendo di non avere avuto tempo a sufficienza per preparare la sua linea difensiva: non assistette, dunque, alla lettura delle accuse.

Tra queste, il massacro di circa 8.000 civili musulmani a Srebrenica nel luglio 1995 che, secondo la difesa, non fu un genocidio ma "al massimo un crimine di guerra contro dei prigionieri di guerra".

L'ex presidente della Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina, sostiene che "la classe politica musulmana e il presidente bosniaco Alija Izetbegovic avevano bisogno della guerra per realizzare il loro piano finale di creare una repubblica islamica in Bosnia". 

Il procuratore del tribunale Alan Tieger accusa il "boia di Pale",  di aver guidato direttamente la pulizia etnica dei musulmani e dei croati di Bosnia, dall'assedio di Sarajevo alla strage di Srebrenica assieme all'allora presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, per dare vita ad una "Grande Serbia annettendo a Belgrado il 60% di territorio bosniaco.