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Saccomanni: "Recessione finita, con la crescita nel terzo trimestre eviteremo la Manovra"

Ma lancia un messaggio alla maggioranza: "Soldi non ce ne sono, bisogna fare delle scelte su Imu e Iva"

LaPresse

Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, si dice ottimista sulla fine della recessione. "Credo - ha affermato - che l'economia entrerà in ripresa, siamo a un punto di svolta del ciclo". Sul fatto che per il Pil italiano sia stimato nel 2013 un calo del 2%, ha commentato: "E' una previsione troppo pessimistica e penso che il dato risentisse della stasi politica che ha caratterizzato l'economia fino alla fase precedente le misure di rilancio".

Ma i soldi non ci sono - "I soldi non ci sono. Abbiamo detto più volte che non vogliamo incrementare ulteriormente il debito dello Stato e non vogliamo aumentare le tasse", ha ammesso il ministro dell'Economia spiegando che "bisogna accettare il peso politico di fare delle scelte di priorità". E i nodi Imu e Iva stanno arrivando al pettine. "Abbiamo reperito fondi per la sospensione della rata a giugno, stiamo lavorando per presentare la riforma complessiva entro il 31 agosto", dice Saccomanni parlando della tassa sulla casa. E su Tares e catasto? "Cerchiamo di allargare perimetro per soluzione complessiva".

Manovra? Non con la crescita del terzo trimestre - "Credo che il dato importante di oggi - conferma Saccomanni - è che gli economisti stimavano un calo dello 0,4, invece il risultato è stato -0,2%. Credo che se riusciamo ad avere un segno positivo nel quarto trimestre renderemo più semplice la gestione dell'economia e della finanza pubblica". Una notizia che fa ben sperare e allontana lo spettro di una possibile manovra a fine anno. "Gli economisti sono famosi per non cogliere a pieno i punti di forza del ciclo", ha aggiunto il ministro.

Altri 10 miliardi per i debiti PA - Il ministro dell'Economia interviene anche sul pagamento dei debiti P.A. Saccomanni stima di poter mettere in campo "ulteriori 10 miliardi di euro entro fine anno, per un totale di 30 miliardi nel 2013, e 20 all'inizio dell'anno prossimo. Poi le cose possono anche andare meglio, ma credo che questa sia una cifra realizzabile".

Accelerare le dismissioni per abbattere il debito - Sulle dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato "credo che possiamo cercare di accelerare le iniziative entro fine anno", ma "non credo che sia possibile l'obiettivo di 15 miliardi in questo breve periodo di tempo". Saccomanni fa quindi un passaggio anche sul fardello dei conti pubblici, il debito statale: "Non sarà facile ridurre il peso del debito sul Pil: bisognerà vedere se sarà possibile accelerare la caduta utilizzando le dismissioni".