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Poveri, "nel 2013 oltre quota 4 milioni"

Eʼ lʼallarme di Confcommercio, che stima un calo del Pil italiano peggiore del previsto (-1,7%)

LaPresse

Il numero di persone "assolutamente povere" quest'anno in Italia supererà quota 4 milioni. E' l'allarme lanciato da Confcommercio, secondo la quale nel 2013 si supererà ampiamente i 3,5 milioni 'certificati' ufficialmente dall'Istat per il 2011. Inoltre Confcommercio sottolinea che nel 2013 il calo del Pil italiano sarà peggiore delle ultime recenti previsioni, con un taglio dell'1,7% contro un ribasso dello 0,8% indicato cinque mesi fa.

Il dato, con una previsione massima di 4,2 milioni di poveri totali, è contenuto nel Misery index Confcommercio (MiC), il nuovo indicatore macroeconomico mensile di disagio sociale messo a punto dall'ufficio studi dell'associazione dei commercianti, che considera, pesando maggiormente le componenti relative al mercato del lavoro, la disoccupazione ufficiale, la cassa integrazione, gli scoraggiati e il tasso di variazione dei prezzi di beni e servizi acquistati.

La Confcommercio, considerando i soli dati Istat, afferma che "le persone assolutamente povere erano meno di 2,3 milioni nel 2006 e dobbiamo riconoscere che l'Italia in cinque anni ha prodotto circa 615 nuovi poveri al giorno, con quest'area di disagio grave che è destinata a crescere ancora, e di molto".

Italia come Spagna: lavora solo il 38% della popolazione - Lo studio di Confcommercio sottolinea poi come nella crisi del lavoro Italia e Spagna vadano a braccetto. Nei due Paesi il rapporto di occupati rispetto alla popolazione è 37,9%, con l'Italia che dal 2007 ha perso un punto e mezzo. In Germania invece l'indice è al 49,3%, in Francia al 41,6%. Con un segnale chiaro: la crisi ai tedeschi ha portato un continuo aumento degli occupati: nel 2007 il rapporto con la popolazione era "solo" del 46,5%, con una crescita in termini reali di due milioni di posti di lavoro.