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Fiat, Passera: "E' urgente fare chiarezza"
Elsa Fornero chiede un incontro a Marchionne

Il ministro per lo Sviluppo economico: "Vogliamo che le responsabilità prese dallʼazienda verso lʼItalia vengano rispettate". Dura Susanna Camusso: "Basta aspettare, il governo agisca subito"

LaPresse

"E' giusto, importante ed urgente fare chiarezza al più presto al mercato e agli italiani": lo dice il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, riferendosi alla situazione di Fiat e alla revisione del progetto Fabbrica Italia annunciata dal Lingotto. "Il governo ed io faremo tutto il possibile, nell'ambito delle norme, per assicurare che le responsabilità che Fiat ha preso nei confronti dell'Italia vengano rispettate e ben chiarite".

Il ministro ribadisce che "è ovvia l'attenzione del governo sul settore dell'automotive. Vogliamo capire fino in fondo le implicazioni di una serie di annunci che si sono susseguiti e che non permettono ancora di comprendere le strategie di Fiat in Italia".

"Faremo di tutto perché nell'ambito della crescita di Fiat l'Italia abbia un ruolo importante. Non è pensabile che la politica si sostituisca alle scelte imprenditoriali e di investimento ma assicuriamo massima attenzione ed impegno", ribadisce Passera.

Fornero: "Vorrei incontrare Marchionne"
Anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero insiste sulla volontà del governo di "approfondire con Marchionne cosa ha in mente per i suoi piani di investimenti per l'occupazione in questo Paese". E ancora: "Non ho il potere di convocare l'ad di una grande azienda. Gli ho comunicato alcune date disponibili".

Successivamente intervistata al Tg4 sulla questione, la Fornero ha precisato: "Ribadisco che bisogna parlare del futuro della Fiat che non interessa solo i suoi azionisti ma tutti i suoi molti lavoratori, le loro famiglie e il governo. Non convoco nessuno ma ne vorrei discutere".

"Indagherò se i cambiamenti di investimento avranno ricadute occupazionali"
"Per ora - ha ripreso il ministro - il dottor Marchionne evidentemente non ha ancora avuto il tempo di rispondere, ma confido che potremo incontrarci nei prossimi giorni". E, sui cambiamenti nei progetti di investimento, Fornero ha rilevato che "ci sono stati nelle prospettive reali ma - ha aggiunto riferendosi alla crisi del mercato dell'auto - se questo vuol dire qualcosa in termini di ricaduta occupazionale vorrei discuterne".

"Responsabilità verso il Paese"
Il ministro è convinto che la responsabilità del management di una grande impresa "non è soltanto nei confronti degli azionisti ma in quelli più generali di tutti gli stakeholder; i lavoratori sono i primi e poi c'è la società tutta". La Fornero ha poi indicato che "quando un'impresa è grande come la Fiat e per quanto la Fiat è stata per questo Paese, l'interesse del governo è molto elevato".

Susanna Camusso sprona il governo: "Agisca subito"
E ancora, sulla vicenda interviene la leader della Cgil Susanna Camusso, che sprona il governo a intervenire subito: "Possiamo aspettare ancora? Facciamo le telefonate? O è ora che il governo prenda in mano la situazione? E non chieda a Fiat cosa intende fare, ma dica a Fiat cosa intende fare il Paese?". La Camusso chiede insomma forte e chiaro a Palazzo Chigi di muoversi con decisione per chiarire il futuro di Fiat e del progetto Fabbrica Italia. Poi, l'affondo: "Tutti, come Paese, siamo stati presi in giro da un'azienda che allora come oggi non vuole fare investimenti".

E infine, una stoccata all'esecutivo: la leader sindacale definisce la recente convocazione "una palla buttata fuori dal campo" e dichiara: "Non abbiamo bisogno di lezioni sulla produttività, abbiamo bisogno di risorse per rimettere in moto il Paese. Abbiamo il problema della disoccupazione, più di cento tavoli al Mise, dobbiamo capire se la Cig in deroga verrà ancora finanziata. Abbiamo una infinità di problemi e che dice il governo? Ragionate tra voi. Ma tu governo cosa fai?".

Passera: "Non ci sostituiremo all'azienda"
Sull'importanza del tema Fiat per il suo ruolo importante nel Paese, Passera ha poi precisato: "E' un tema da seguire fortemente per assicurare che l'Italia abbia il massimo ruolo nei piani di sviluppo di Fiat. Però non sarà certo il governo a sostituirsi alle responsabilità imprenditoriali e a prendere le decisioni di investimento dell'azienda".

Alfano: "Grave che abbandoni l'Italia"

"Ci auguriamo" che ci sia un rilancio del progetto in Italia della Fiat. Ha commentato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, a margine del Meeting Confesercenti aggiungendo tuttavia che "riteniamo molto grave che Fiat abbandoni l'Italia".

Bersani: "Fabbrica Italia non c'è perché non c'era allora"
Sulla vicenda Fiat è intervenuto anche il segretario del Pdl Pier Luigi Bersani, che ha detto: "Lo spettacolo non è simpatico perché dietro queste polemiche ci sono stabilimenti in gran parte fermi, un sacco di lavoratori nei guai e una prospettiva industriale del Paese che è un punto interrogativo grosso come una casa. Perché, a proposito di industria automobilistica, non si può scherzare. Io dico che se adesso il piano Fabbrica Italia non c'è è perché non c'era neanche allora".

Bersani chiede inoltre che il governo convochi Marchionne. "Adesso vedo qualche ministro che dice 'non ho il diritto di chiamare un amministratore delegato' - dichiara -. Io ho sempre visto che quando un Ministro chiama la gente, la gente deve andarci. Quindi adesso chiamassero e cercassero di capire. Se non sono in grado loro di mandare avanti gli stabilimenti, vediamo chi è in grado di mandarli avanti perché non possiamo restare senza industria automobilistica in questo Paese".

Casini: "Politica Fiat legittima, ma moralmente discutibile"
"Oggi di fatto la Fiat adotta in modo disinvolto una politica legittima, ma moralmente discutibile". E il commento del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini ricordando che dopo anni di "incentivi per l'azienda e per il settore" non si possono "accettare lezioni da chi non è riuscito proporre in tutti questi anni un modello nuovo di auto".