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Fitch:"Italia in recessione,crescita zero in 2013"
Schiaffo anche agli Usa: "In bilico la tripla A"

Stabile lʼoutlook sul nostro Paese ma la mannaia cala sulle banche. In dubbio anche il giudizio su Washington: "Tagliare spesa e alzare le tasse"

Olycom

L'agenzia di rating Fitch prevede che l'economia italiana chiuda il 2012 con una contrazione del prodotto interno lordo dell'1,9%. Per il 2013, invece, si attende una crescita zero per il nostro Paese. L'agenzia internazionale di valutazione ha inoltre tagliato il rating di sette banche italiane di media dimensione, tra cui Bpm e Carige.

La posizione di Fitch sull'Italia è al momento ferma alla decisione presa a luglio di confermare il rating A-. Per il futuro sarà importante vedere quanto accadrà a livello europeo e in tema di tassi di finanziamento. A dirlo è Alessandro Settepani, senior director di Fitch.

"In luglio Fitch ha fatto un comitato che ha deciso di confermare il rating A- dell'Italia. Riteniamo di essere in una fase che non giustifichi un'azione di rating. Ora bisogna vedere cosa succederà a livello europeo e di tassi di finanziamento" ha detto Settepani, intervenendo a un convegno organizzato da VeDrò.

Lo scorso 19 luglio Fitch ha confermato il rating sovrano dell'Italia a livello 'A-' con outlook negativo a pochi giorni dal downgrade di Moody's, riconoscendo l'avvenuta approvazione delle riforme strutturali oltre che l'impegno mostrato verso la riduzione del debito e del deficit. "Nel confermare il rating sovrano dell'Italia, Fitch ha cercato di guardare oltre le attuali condizioni economiche e finanziarie e di tener conto delle recenti riforme strutturali e di quelle in prospettiva, che aumenteranno il potenziale dell'economia", spiegava la nota diffusa dall'agenzia.

Mannaia sulle banche
In dettaglio il rating sulle emissioni a lungo termine della Popolare di Sondrio e del Banco di Desio e della Brianza passa da 'A-' a 'BBB+'. Per la Bpm da 'BBB' a 'BBB-'. Per Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca da 'BBB' a 'BB+'. Al contempo Fitch ha confermato il rating di Bper e Credem, per entrambi a 'BBB'. Per tutti gli istituti considerati sono negativi gli outlook sulle emissioni. Il declassamento riflette - ha spiegato l'agenzia - il peggioramento delle condizioni dei mercati e il perdurare di alti rischi sui margini di profitto.

La tripla A degli Usa è a rischio
Il rating "Tripla A" degli Stati Uniti è a rischio se Washington non interverrà entro la fine dell'anno sul "fiscal cliff", il combinato di tagli alla spesa pubblica e aumenti di tasse. Lo ha detto il direttore operativo di Fitch, David Riley, in un'intervista su Bloomberg tv.