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Elezioni in Grecia, la Borsa di Atene crolla

Si teme che i piani di rigore vengano rimessi in discussione

Ap/Lapresse

La vittoria di Francois Hollande in Francia e il quadro di grande incertezza uscito dalle elezioni in Grecia hanno letteralmente gelato le Borse.

Atene arriva fino a -10%. E in rosso sono partiti anche gli altri listini del Vecchio continente: I mercati finanziari temono infatti che i piani di rigore dell'Unione europea messi in atto fin qui dal tandem Merkel-Sarkozy possano essere rimessi in discussione. Le Borse europee si sono però riprese.

Atene, la Borsa crolla


Crolla la Borsa di Atene, che perde l'8%, dopo essere scesa fin oltre il 10%. Nel voto di ieri, dopo due anni di austerità, le ali estreme dello schieramento politico hanno guadagnato terreno a scapito dei due partiti che hanno sorretto la precedente coalizione di governo. Secondo gli esperti, malgrado la sconfitta, saranno proprio il partito socialista e quello conservatore a formare una nuova maggioranza di unità nazionale. Sono soprattutto le banche che vanno a picco.

Standard & Poor's, nessun impatto immediato sui rating


L'agenzia Standard & Poor's ha precisato che la vittoria di Francois Hollande alle presidenziali francesi non ha un impatto immediato sui rating relativi al debito sovrano del Paese, oggi AA+/Negative/A-1+. "Pensiamo ancora che ci sia almeno una possibilità su tre che possiamo abbassare il rating a lungo termine sulla Francia quest'anno o nel 2013", si legge nella nota.

Standard & Poor's sottolinea poi di non assumere posizioni politiche riguardo a candidati individuali o all'esito di qualsiasi elezione, spiegando però che le politiche di un governo hanno una rilevanza diretta sulle sue valutazioni. "I nostri rating sovrani pertanto incorporano la nostra visione sulle probabili conseguenze sul merito di credito di un Paese delle politiche adottate dai governi eletti. Analizzeremo le scelte politiche del nuovo presidente francese e del suo governo tenendo conto anche dell'esito delle elezioni parlamentari di giugno", dice la nota.

Segnali negativi dall'Asia


I primi numeri da brivido della gioranta erano già arrivati, prima che dalle piazze finanziarie europee, dall'Asia, e in particolare da Tokyo, dove il Nikkei ha chiuso la giornata in profondo rosso, con una perdita del 2,78%, e dove il Topix ha ceduto il 2,6% del suo valore. Le vendite hanno colpito soprattutto i titoli più esposti sui mercati europei, dato anche l'indebolimento della moneta unica nei confronti dello yen. Sony ha lasciato sul terreno il 4,1%, Bridgestone il 4,3%, Nissan il 4,3%.

Btp/Bund, schizza lo spread


In Italia l'esito del voto si ripercuote subito anche sullo spread, con il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi che sale immediatamente, fino a raggiungere i 400 punti base per poi attestarsi a quota 393. Il rendimento dei decennali è al 5,49%. Venerdì lo spread aveva chiuso a 386 punti.

Perde quota il petrolio


L'effetto elezioni pesa anche sui listini del petrolio, in pesante caduta sui mercati asiatici. Il Wti con consegna a giugno torna ai minimi da oltre quattro mesi, perdendo il 3,2% a 95,34 dollari. Scende anche il Brent europeo, che cede lo 0,7% a 112,39 dollari.

L'euro risale dopo la caduta


La moneta unica, scesa questa mattina sotto quota 1,30 dollari per la prima volta dal 25 gennaio, viene scambiata a 1,3007 dollari (1,3109 venerdì) e 103,83 yen (104,7). Dollaro/yen a 79,84 (80,20).