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Padoan: "Cuneo fiscale va ridotto" P.Chigi: "Niente manovra correttiva"

Il ministro dellʼEconomia: "Bisogna ridare competitività alle imprese". Poi annuncia: possibili tagli al cuneo fiscale per 7,5 miliardi

pier carlo padoan senato
ansa

E' essenziale "aggredire le cause di fondo della debole competitività delle imprese": per questo al primo posto tra le priorità del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, "c'è la questione dell'eccessivo cuneo fiscale". L'obiettivo è "concentrare tutto l'intervento in una direzione: tutto sulle imprese (Irap e oneri sociali), o tutto sui lavoratori (Irpef)". Intanto Palazzo Chigi chiarisce: "Nessuna manovra correttiva".

Tagli al cuneo per 7,5 mld - Ai 2,5 miliardi stanziati da Letta, ora il governo potrebbe aggiungerne altri 7,5. I fondi, spiega il ministro al Corriere della Sera, arriverebbero da tagli o risparmi alla spesa pubblica. Altri soldi potrebbero arrivare dai minori interessi sui titoli pubblici che l'Italia dovrebbe pagare quest'anno. Infine c'è la possibilità di avere altre entrate dal rientro volontario dei capitali.

"Abbattere il debito - "Sul deficit - sottolinea poi Padoan al Sole 24 Ore - non dobbiamo tornare oltre il 3%. Il debito va abbattuto e non perché lo chiede l'Europa ma per noi e per i nostri figli". Urge quindi "rafforzare il programma di privatizzazioni.

Per coprire le riforme del mercato del lavoro e degli ammortizzatori, il ministro punta poi a "riconsiderare gli strumenti esistenti, utilizzando anche risorse che già vengono impiegate all'interno del sistema di welfare". Prudenza sulle rendite finanziarie: ''sono tante cose molto diverse - dice - . Per ciascuna bisogna valutare gli effetti sul gettito, ma anche l'impatto sul reddito delle famiglie e sui mercati. Ci riserviamo un approfondimento molto serio per decidere se intervenire". Sui provvedimenti attuativi Padoan annuncia la costituzione di una task force per abbattere l'arretrato, mentre nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare un provvedimento per lo sblocco di 60 miliardi di vecchi debiti della P.a.