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Lavoro, l'Italia piace agli stranieri in cerca di opportunità

Il Belpaese è ancora il luogo ideale dove gli inglesi vorrebbero trasferirsi Le aziende intanto dichiarano di voler abolire art. 18 e co.co.pro.

Stati Uniti, Regno Unito e Canada sono le tre nazioni che attirano il maggior interesse tra i talenti in cerca di lavoro provenienti da tutto il mondo. Ma l'Italia difende bene la propria fama di paese attraente e gli stranieri continuano a pensare allo Stivale come al luogo ideale nel quale abitare: nonostante la crisi il Belpaese si rivela come il nono mercato del lavoro più desiderabile dietro a Brasile e Sud Africa.

Lavoro, lʼItalia piace agli stranieri in cerca di opportunità

ESTERO? NO GRAZIE - Questi i dati più singolari diffusi dall'Osservatorio sul lavoro di Indeed, un istituto di ricerca su scala mondiale. Paesi come Germania, Olanda o Australia sono dietro l'Italia in termini di desiderabilità.

In particolare, sono i lavoratori americani, inglesi e tedeschi, i più intenzionati a cercare un lavoro in Italia soprattutto nel settore alberghiero e nel marketing. Si è anche scoperto che dei quattro paesi emergenti, i cosiddetti BRIC (Brasile, India, Russia e Cina), l'India riesce ad attrarre un maggior numero di nuovi talenti.

Dove va invece, la forza lavoro tricolore? Solo il 5,9% degli italiani in cerca di lavoro guarda all'estero come possibile destinazione lavorativa al contrario di paesi economicamente più stabili come la Germania o il Regno Unito, dove il 10% e il 9% rispettivamente, guarda al di fuori del proprio paese per una nuova occupazione.

LE RIFORME IN DIVENIRE - Le recenti scelte del governo stanno già producendo effetti sul mercato del lavoro? Risponde a questa domanda una ricerca di Gi Group Academy sulle scelte delle aziende a seguito dell'entrata in vigore del Decreto Poletti e sulle opinioni sulle priorità di Renzi, oltre che su alcuni temi della Legge Delega in discussione in Parlamento.

Dal sondaggio condotta nel periodo tra il 10 e il 15 settembre scorso su oltre 500 aziende tra le prime evidenze è emerso che:
- Secondo un'azienda su due (49,5% dei rispondenti), la principale priorità del Governo in tema di lavoro dovrebbe essere quella di aiutare le persone senza lavoro a trovarne un altro attraverso appositi programmi di ricollocazione professionale.

- In materia di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, la maggior parte dei rispondenti (42,5%) ha dichiarato di preferire un contratto dove l'art.18 cessi di essere applicato del tutto, a fronte di un'indennità monetaria crescente da corrispondere al lavoratore e di un supporto alla ricollocazione professionale.

- In materia di semplificazione i primi due contratti che le aziende eliminerebbero sono il contratto a progetto (48,4%) e le associazioni in partecipazione (45,3%).