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L'Italia in deflazione dopo 50 anni Istat: si rischia la stagnazione

Eʼ soprattutto la componente energetica, in particolare quella legata al costo dei carburanti, a trascinare lʼindice in negativo. Nelle sue stime, lʼIstat vede anche il pericolo della stagnazione

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L'Italia entra in deflazione (prezzi ad agosto -0,1%) per la prima volta da oltre 50 anni, cioè dal settembre del 1959, quando però l'economia era in forte crescita. Lo precisa l'Istat, ricordando che allora la variazione dei prezzi risultò negativa dell'1,1%, in una fase di 7 mesi di tassi negativi. E' soprattutto la componente energetica, in particolare quella legata al costo dei carburanti, a trascinare l'indice in negativo.

Ad agosto risultano in deflazione tre settori su dodici, tra i comparti monitorati dal'Istat. I prezzi infatti scendono, su base annua, per alimentare (-0,5%), comunicazioni (-9,1%) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,1%). L'Istituto di Statistica sottolinea che tra i tre il capitolo comunicazioni presenta tassi negativi già da lungo tempo.

Carburanti trascinano i prezzi sotto zero - Secondo i dati provvisori dell'Istat, i prezzi dei beni energetici non regolamentati sono diminuiti dell'1,2% rispetto al 2013 (dal +0,4% di luglio), con la benzina in calo dello 0,9% e il gasolio dell'1,7%. Agosto e settembre 2013 registrarono forti aumenti dell'energia che vengono ora scontati nel confronto annuo.

In deflazione anche il carrello della spesa - Ad agosto risulta ancora in deflazione anche il cosiddetto carrello della spesa, ovvero l'insieme dei beni che comprende l'alimentare, i beni per la cura della casa e della persona. Il ribasso annuo è infatti pari allo 0,2%, anche se in recupero rispetto al -0,6% di luglio.

Istat: Italia verso la stagnazione - "Le previsioni per il terzo trimestre 2014 indicano una sostanziale stagnazione dell'economia". Così l'Istat nella nota mensile sulle stime per l'Italia. "La variazione congiunturale del Pil prevista per il terzo trimestre - si legge ancora nel documento - è pari a zero con un intervallo compreso tra +0,2% e -0,2%".