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Moda: la donna Prada, tra fiori e piume

Una sfilata ove convivono le due anime delle donne: romantiche e combattive, seduttive e lottatrici

Quella immaginata da Prada per la sfilata della collezione per il prossimo Autunno Inverno 2017-2018 presentata nell'ambito di Milano Moda Donna, è una città delle donne, animate dalla voglia di lottare senza però rinunciare ad essere romantiche.

Spiega la stilista Miuccia Prada: "Non voglio fare politica con la mia moda, ma farlo alla mia maniera, in modo sottile"  parlando dei manifesti che decorano la sala della sfilata, dalle locandine dei film di James Bond firmate da Robert Mc Ginnis ai poster creati da Amo, sui quali si legge: "La moda parla di quotidianità e la quotidianità è il palcoscenico politico delle nostre libertà".

Uno spazio che "riflette il ruolo che le donne hanno nel definire la società moderna, la loro partecipazione politica e le conquiste sociali" spiegano i creativi di Amo, lo studio con cui collabora da sempre Prada.
Le cinquecentomiila donne scese in piazza all'indomani dell'insediamento di Donald Trump, non solo a protestare per i diritti conquistati con lunghissimi anni di lotte, ma anche a chiedere quale sia il valore della seduzione, sono proprio le donne cui pensa Miuccia Prada quando si chiede: "Siamo ancora qui?".

Del resto, la stilista racconta che guardando i manifesti di Mc Ginnis, con le bellissime donne armate di pistola, si è sentita attratta da queste figure e si è domandata se sia davvero un obbligo vestirsi in modo seduttivo o se esistano altri modi per essere seducenti, oltre i fiori, le frange e le piume, di cui la sua collezione è disseminata.
La risposta data dalla sfilata è che si possono far convivere la parte combattente così come quella seduttiva, liberando le donne dall'obbligo di essere sempre belle, come forse alcuni uomini le vorrebbero.

Così a questi capi super femminili, come il vestito tintinnante di frange di cristalli, l'abito aderente in mohair rosso, il completo di angora con i fiorellini ricamati, si abbinano stivaletti di pelo da indiano metropolitano, i cappellini di pelle con la visiera e sciarpe fatte a mano.
Ecco dunque il giaccone di velluto e montone indossato con la gonna lunga di seta con lo spacco, la sottana con le piume abbinata al giubbino seventies in pelle e maglia, e poi la giacca e il pantalone a zampa di velluto a coste grosse portati con reggiseno tricottato a mano, ma anche il cardigan ricamato e il cappotto con i fiori, i moon boot di pelo e il giubbotto di agnello colorato, il casco di piume di marabù e il cappello di pitone, i trench di pelle con le frange, le borchie e i ricami di cristalli, i cappotti che fondono tessuti maschili, pelliccia e ricami.
Il tutto abbinato in modo da poter liberare le donne dalla sfera più tradizionale di seduzione cui sono relegate.