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La cravatta, un accessorio sempre pronto a sfidare il tempo

Sempre attiva nel reinventarsi per non perdere il suo ruolo di icona di stile nell'enciclopedia della moda maschile (e femminile).

Il pubblico cambia, i gusti si rinnovano, le idee si moltiplicano, ma la cravatta si adegua a tutto...

anche se con qualche stravagante variante. Ad esempio la cosiddetta cravatta calzino, basta osservare la parte finale per comprenderne la nobiltà; appena comparsa sulle passerelle è stata snobbata dai cultori di questo accessorio, ritenendola adatta soltanto ai giovani anticonformisti, poi rivisitata nei colori e infine celebrata. Le novità a volte ci disorientano. In questo momento questo stile di cravatta insieme al papillon sta conquistando le platee maschili attraendo in parte anche le spettatrici femminili, che continuano, però, a preferire quelle classiche.

La cravatta, infatti, non è più un'icona o un'immagine prettamente maschile: le donne hanno saputo valorizzarla su tailleur classici e completi dal taglio maschile, ma anche su capi prettamente femminili. Indubbiamente rimane un accessorio difficile da abbinare: l'armadio può tirare un sospiro di sollievo, non sarà facile intasarlo con questi accurati pezzi di stoffa uniti ad arte. La particolarità della cravatta risiede proprio nella sua semplice eleganza, nella sua classica raffinatezza. A guardarla è difficile immaginare il lavoro che si nasconde tra le sue cuciture. Alcuni ateliers sono diventati famosi grazie all'accurata stesura dei suoi principali lembi di stoffa. Ma la sua grande forza non è riposta nella realizzazione, ma nel suo atteggiamento. Da quando è stata lanciata da Luigi XIV (anche la cravatta grazie ai ritocchi nasconde bene i suoi anni) ha incarnato la personalità, le stravaganze e a volte lo spirito rivoluzionario degli uomini. 

Io non posso fare a meno di guardare la cravatta di uomo, sarà che Honoré de Balzac mi ha in qualche modo condizionato, ma quando ne incontro uno vestito di tutto punto, con una faccia seria, a volte anche un po' tetra, ma con una cravatta con le pecorelle o i cagnolini (da quello che ho capito sono gli animali più gettonati tra i fans delle cravatte), mi sento felice. Immagino quella persona immersa nella sua vita privata con un sorriso ben disegnato sul suo volto. Diversamente se vedo qualcuno che osa con cravatte molto colorate o con fantasie bizzarre, qualcuna in stile western o da guerrafondai penso cose che non posso scrivere. Chi al contrario indossa una cravatta classica concentrandosi più sul nodo (è bene sapere che esistono più di 85 modi diversi di fare il nodo), rifletto sul tempo che ha passato quell'uomo davanti allo specchio prima di uscire di casa. Mi sembra chiaro che a questo punto definire la cravatta un semplice accessorio vuol dire non tener conto dei suoi onorati e gloriosi 400 anni (anno più, anno meno) di storia.