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Iceberg porta la moda sulle strade di Milano

James Long per il prossimo autunno-inverno rinnova il DNA del brand in unʼesplosione di energia e di colore

Iceberg porta la moda sulle strade di Milano - foto 1
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In occasione della settimana della moda milanese, lo storico marchio Iceberg Since 1974 ha presentato le nuove collezioni uomo e donna FW 2018/19, mettendo in scena un vero e proprio street fashion show per le vie del centro, da via Sant'Andrea a Piazza XXV Aprile, attraversando i luoghi simbolo della città: via Montenapoleone, Via Gesù, Piazza San Babila, Piazza Duomo, Piazza Castello.

Una sensazionale sfilata itinerante per far ammirare da vicino, ad un parterre selezionato di giornalisti, musicisti ed influencer, le caleidoscopiche proposte per la prossima stagione invernale.

In questa collezione è racchiuso tutto il mondo Iceberg: innanzitutto il knitwear, ad altissimo contenuto fashion, ma anche i capi ed i dettagli in pelle, lo sportswear di lusso, i piumini e i bomber con intarsi, le vestibilità over e asimmetriche, il sapiente mix&match dei tessuti, le sneakers con lacci fluo a contrasto, le stampe pop, l'omaggio al mondo cartoon, le shopper rigide dai colori vitaminici…il tutto incorniciato dall'immancabile macrologo Iceberg.

La firma di questa passerella non convenzionale è quella di James Long, direttore creativo del brand, che ha fatto sfilare abiti dal sapore contemporaneo ed urbano, portando a risplendere l'arcobaleno sul cielo grigio di Milano, in un'autentica esplosione di energia e di colore. 

Dopo aver assistito alla tua fashion parade nel Quadrilatero della moda, nasce spontanea una domanda: qual è il messaggio che hai voluto trasmettere attraverso questo sorprendente urban carpet?
Ho scelto la formula dello street show come tributo a Milano e all'Italia, perché Iceberg è innanzitutto un marchio all Made in Italy. Inoltre, il mio design londinese ben si conciliava con l'idea di una sfilata che attraversasse le vie della città. Ho voluto creare una combinazione di questi due elementi: l'italianità del brand e il mio stile “from London”. Non dimentichiamoci poi che i vestiti sono fatti per essere indossati: gli abiti che io disegno non sono pensati per personaggi di fantasia, ma per le persone vere, quelle che si incontrano per la strada.

Quali sono i temi iconici del brand che vengono riaffermati per la FW 18/19 e quali invece gli elementi di novità che hai pensato di introdurre?
Protagonista assoluta di questa collezione è la maglieria, eredità del marchio Iceberg, il primo tassello da cui tutto è cominciato. Ho pensato di introdurre del knitwear prezioso, studiato nei minimi dettagli, all'interno di ogni capo, ad esempio un semplice inserto in maglieria glossy su una manica di archivio…mi piace questo mix tra il vecchio e il nuovo, che insieme convivono e si rinnovano. Ho voluto che ogni pezzo portasse con sé questo elemento, in modo da rendere immediatamente riconoscibile l'identità del brand. La gente al primo sguardo deve poter dire: “Questo è un capo Iceberg!”. Un altro tema irrinunciabile è senz'altro il colore, vivace, deciso, energico. La collezione vuole anche rendere omaggio al luxury sportswear, in onore alle origini del brand, nato per vestire le persone con un look casual-elegante, del tutto rivoluzionario per quei tempi. In questa prospettiva si inserisce anche il mio concetto di moda: non disegno streetwear ma “fashion on the street”!

Che cosa hai apportato del tuo stile personale al DNA di Iceberg, sul mercato dal 1974? Come riesci ad equilibrare il tuo estro creativo con l'estetica del brand e a reinterpretare in veste contemporanea il lavoro che fu in origine di Jean-Charles de Castelbajac?
Sono molto fiero di disegnare il marchio Iceberg. Non voglio che assomigli alla mia linea personale, deve mantenere intatta la sua identità. È necessario puntare sugli elementi chiave e, se non ci sono, devono essere aggiunti…è per questo che ad esempio ho voluto la maglieria dappertutto! Con quarant'anni di storia alle spalle, non è sempre facile inventare qualcosa di nuovo. La sfida è proprio quella di riprendere il DNA del brand attualizzandolo. Guardando le collezioni si deve vedere Iceberg, ma si deve anche riconoscere la mia passione…si muove tutto intorno alla ricerca di questo sottile equilibrio. Se un capo non risulta abbastanza “Iceberg”, bisogna rilavorarlo sino a renderlo perfetto.

Mi mostreresti alcuni capi che non potranno assolutamente mancare nel guardaroba Iceberg del prossimo autunno-inverno?
Innanzitutto il maglione con Topolino, nell'anno del suo 90esimo compleanno. Iceberg è stato il primo marchio di abbigliamento a cui la Disney abbia storicamente concesso di poter raffigurare sui propri abiti l'immagine di Mickey Mouse. In questo capo troviamo la sintesi perfetta del mix&match tra le tipologie più disparate di lavorazione a maglia, compreso l'utilizzo delle paillettes. Quindi il cappotto, fashion e chic al tempo stesso, nel quale si combinano tante diverse tecniche e materiali. Le jumpers colorate in cashmere con il logo storico del brand ed infine questo cardigan blu, dai profili bianchi, con la figura stilizzata e scomposta di Topolino, dalla linee morbide ed oversize…questo sono io!

L'ispirazione da dove arriva? 
L'ispirazione non si pianifica a tavolino, arriva all'improvviso, dalla vita di tutti i giorni, dalla gente che si incontra, dalle situazioni più imprevedibili…purché gli occhi e la mente siano sempre aperti. Mi piace molto viaggiare ed entrare a contatto con realtà diverse dalla mia: c'è un mondo là fuori tutto da scoprire! Visitare posti nuovi, vedere come i popoli si comportano nel proprio habitat naturale, cosa utilizzano per realizzare le proprie opere, come abbinano tra loro materiali e colori…tutte queste esperienze rappresentano un grande stimolo per la creatività. 
Per me Londra è comunque un luogo privilegiato, dove spesso nascono le mie nuove idee. Amo la città, lo stile delle persone, la disinvoltura con cui indossano i propri abiti…

Iceberg porta la moda sulle strade di Milano - foto 2
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Qual è oggi il pubblico a cui il brand si rivolge? Come sono la donna e l'uomo Iceberg?
È una crew dalla personalità forte. Uomini e donne che sorridono, dinamici, eclettici, ai quali piace giocare con gli abiti che indossano. Il marchio ha sempre puntato su campagne pubblicitarie di forte impatto, utilizzando come testimonial i personaggi cool del momento. Le ultime campagne adv avevano come protagonisti il modello super star Lucky Blue Smith e la sorella Pyper America. L'altro giorno abbiamo visto sfilare come special guest Caroline Vreeland…

Anticipazioni sui nuovi volti Iceberg?
Quello che conta per noi non sono tanto le persone nuove, quanto quelle che restano, che amano il brand, lo indossano nella loro vita di tutti i giorni perché lo sentono proprio. 

James, quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione personale? Ricordi un episodio particolare che abbia fatto scattare in te la scintilla per la moda?
Sono originario di Northampton. Mio padre era un ingegnere civile ed io sono cresciuto al suo fianco, guardando ponti ed edifici: parlavamo di come queste magnifiche architetture fossero state costruite. Sin da bambino sono sempre stato molto curioso, animato dal desiderio di scoprire l'origine delle cose. La mia città è famosa per le sue calzature. Quando ero ancora molto giovane uno stilista di scarpe mi ha preso sotto la sua ala protettrice ed è stato forse grazie al suo esempio che ho capito di poter utilizzare la mia creatività per realizzare qualcosa di tangibile, proprio come faceva lui. Mi sono così iscritto ad una scuola d'arte in cui ho studiato diverse materie, tra cui fotografia, moda e stampe. Quello che più mi piaceva era disegnare vestiti. Ho deciso quindi di frequentare il London College of Fashion e poi il Royal College of Art, dove ho ottenuto un master in menswear e accessori: quelli sono stati gli anni in cui ho finalmente assecondato la mia inclinazione naturale ed ho iniziato a creare il mio archivio di idee, la mia visione personale che porto ancora oggi con me. In quel periodo è nata la mia prima collezione. Adesso mi trovo a Milano in una nuova fase della mia vita…tutto è in continua evoluzione. Rimane tuttavia un punto fermo: la mia passione per il processo creativo, dallo sketch alla realtà. È sempre emozionante vedere come la propria idea si trasformi ed assuma forma concreta.

Chi è James Long quando non veste i panni dello stilista? Come ami trascorrere il tuo tempo libero?
Domani vado a casa, è un mese che non ci torno…potrò finalmente bere una tazza di the! Andrò a Londra nei miei posti preferiti, visiterò dei musei, farò lunghe passeggiate nel parco, m'immergerò totalmente in quella atmosfera e non rimarrò a bordo di un taxi tutto il giorno…(ride)… 
Adoro il mio lavoro ma non ne sono dipendente, mi piace anche rilassarmi. Se non sei rilassato e non ami la tua vita, se dentro di te sei spento e triste, inevitabilmente questo si rifletterà sulla tua produzione. Divertirsi, frequentare i propri amici, dedicarsi agli affetti più cari è molto importante…nella creatività c'è tutto il nostro cuore che straborda.