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Superdirettori dei musei bocciati, l'ira
di Franceschini e Renzi contro il Tar

Il ministro dei Beni culturali attacca su Twitter la decisione del tribunale amministrativo del Lazio sulla "rivoluzione" degli stranieri a capo degli enti espositivi, su Facebook critico anche lʼex premier

Superdirettori dei musei bocciati, l'ira<br>di Franceschini e Renzi contro il Tar - foto 1
twitter

Rivoluzione Franceschini, tutto da rifare.

Il Tar del Lazio in due sentenze ha bocciato la nomina di cinque dei 20 superdirettori dei musei voluta dal ministro dei Beni culturali nel 2015 con un bando internazionale. "Non c'erano le condizioni per candidati stranieri", è la motivazione del Tribunale amministrativo. E l'ira di Franceschini accende Twitter: "Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani... Non ho parole, ed è meglio...". Critico anche Matteo Renzi: "Abbiamo sbagliato a non provare a cambiare i Tar".

"Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio...". Così il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini commenta la notizia anticipata da Il Sole 24 Ore.

Il Tribunale amministrativo ha bocciato la nomina di cinque dei venti direttori dei super-musei. Secondo il quotidiano, "il Tar ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali e sette dei direttori sono stranieri, tra i quali quelli del parco archeologico di Paestum e del Palazzo Ducale di Mantova, interessati direttamente dal verdetto del Tar". I giudici contestano in particolare i criteri di scelta troppo generici e le selezioni a porte chiuse.

Alta è la probabilità che il Ministero faccia appello al Consiglio di Stato, nel frattempo bisognerà rivedere tutte le nomine, che da dicembre 2015 sono state il punto cardine della rivoluzione targata Franceschini. La riforma ha assegnato prima a 20, poi ad altri 12 musei, anche la piena autonomia organizzativa, scientifica, finanziaria e contabile.


Renzi: "Basta a cavilli e ricorsi" - Sulla questione, attraverso Facebook, si è espresso anche l'ex premier Renzi. "Il fatto che il Tar del Lazio annulli la nostra decisione merita il rispetto istituzionale che si deve alla giustizia amministrativa ma conferma - una volta di più - che non possiamo più essere una repubblica fondata sul cavillo e sul ricorso", scrive il segretario del Partito Democratico. Non abbiamo sbagliato perché abbiamo provato a cambiare i musei: abbiamo sbagliato perché non abbiamo provato a cambiare i Tar", aggiunge Renzi.

M5s: "Italia paga i suoi errori, figuraccia di Franceschini" - "La figuraccia davanti al mondo l'Italia l'ha fatta a causa di Franceschini che, per la direzione dei musei pubblici, ha utilizzato criteri di nomina che avevamo criticato fin dall'inizio. Abbiamo contestato, anche attraverso atti parlamentari, la mancanza di oggettivi criteri di merito e di trasparenza e oggi il Tar conferma quando affermavamo esprimendo motivazioni assolutamente circostanziate e condivisibili". Lo affermano in una nota i deputati M5s in commissione Cultura di Camera e Senato.

Restano Schmidt e Holberg - Restano al loro posto Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, e Cecile Holberg, alla guida della Galleria dell'Accademia sempre nella città toscana. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso sulla loro posizione perché chi lo ha presentato "non ha potuto dimostrare l'illegittimità della sua estromissione".