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Roma, è morto il giornalista e scrittore Ermanno Rea

Nel 1996 aveva vinto il premio Viareggio con il romanzo "Mistero napoletano", un mix fra storia partenopea e autobiografia

Si è spento a Roma il giornalista e scrittore Ermanno Rea, autore di "Fuochi fiammanti a un'hora di notte", con cui vinse il premio Campiello nel 1999.

Nato a Napoli nel 1927, Rea ha collaborato con numerosi quotidiani e settimanali. Da scrittore ha vinto il premio Viareggio nel '96, con il romanzo autobiografico "Mistero napoletano", ed è stato finalista al premio Strega nel 2008 con "Napoli ferrovia". La sua ultima opera è del 2014, "Il caso Piegari".

Uno dei suoi scritti più noti è senz'altro "La dismissione": storia dello smantellamento dell'acciaieria Ilva di Bagnoli, simbolo di una Città che cercava nell'industrializzazione la via per affrancarsi dal sottosviluppo economico. Una storia di speranze, in parte tradite. 

Importante anche l'impegno politico dell'autore. Sempre vicino a posizioni di sinistra, il 4 marzo del 2014 si era candidato alle Elezioni europee con la lista "L'altra Europa con Tsipras", a sostegno di Alexis Tsipras, leader della sinistra radicale greca (SYRIZA). Da capolista nella circoscrizione Italia Meridionale, aveva ottenuto 11 mila preferenze senza però essere eletto.