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Gli editori scelgono Milano per il Salone del Libro

Il presidente dellʼAie Federico Motta: "Torino faccia quello che vuole, noi scegliamo un nuovo percorso"

Il Consiglio Generale dell'Associazione Italiana Editori ha preso una decisione: dopo trent'anni il Salone del libro dice addio a Torino e da maggio 2017 sbarcherà a Milano.

Di fatto si tratta di qualcosa di più di un semplice trasloco, ma di un più ampio progetto a sostegno della lettura insieme a Fiera Milano. "Il consiglio generale ha dato mandato al presidente di procedere alla realizzazione di una jont venture con Fiera Milano per l'implementazione del 'Progetto promozione del libro'", si legge nella nota dell'Aie.

Il Salone diventa un evento diffuso su tutto il territorio nazionale - Per la realizzazione di questo progetto nascerà una newco, insieme a Fiera Milano Spa che "dovrà sviluppare attività di promozione del libro a livello nazionale anche meditante l'organizzazione di eventi fieristici in tutto il territorio nazionale valorizzando l'intera produzione editoriale". Nello specifico l'idea ancora tutta da sviluppare è quella di creare una manifestazione "diffusa" su tutto il territorio nazionale, con eventi a Milano, Roma, dove c'è la manifestazione "Più libri più liberi" e in una città del Sud, probabilmente diversa di anno in anno.

La votazione dell'Aie - A favore del progetto di costituire una nuova società per la promozione del libro, che sarà al 51% di Fiera Milano e al 49% di Aie, su 32 delegati presenti al consiglio generale 17 hanno votato a favore, 8 si sono astenuti e 7 sono stati i contrari. La nuova società si occuperà non solo dell'organizzazione della manifestazione prevista a Milano a maggio, ma anche di quella romana "Più libri più liberi" e di una ulteriore manifestazione al sud che sarà  itinerante. Eventi che si uniranno all'iniziativa "Io leggo perché" con cui gli editori per ogni libro donato alle biblioteche scolastiche o aziendali ne doneranno un altro. Non si tratta di "uno sgarbo istituzionale", ha sottolineato Motta ma "della volontà di fare qualcosa".

Che fine farà Torino? - Quanto invece ai rapporti con Torino, il presidente dell'Aie, Federico Motta, ha detto che "ora amministrazione e fondazione decidono di fare quello che vogliono, noi scegliamo un nuovo percorso". "Il fattore costo - ha aggiunto durante una conferenza stampa - non è stato determinante, la scelta è stata mossa dalla validità del progetto". L'Aie, nella nota, fa comunque sapere che si augura "di poter continuare con le istituzioni piemontesi e la Fondazione per il libro, la musica e la cultura una collaborazione tesa all'invididuazione e alla realizzazione di eventi per lo sviluppo della lettura. 

Per decidere la sorte della vecchia manifestazione si riunirà venerdì a Torino la Fondazione per il libro, mentre online è partita una petizione per difendere il Salone. Intanto il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha subito commentato la decisione dell'Aie rilanciando la proposta di un nuovo progetto: "La parola 'scippo' non mi appartiene, ci serve un progetto forte che possa aprire un nuovo ciclo trentennale del Salone con Torino come capofila e punto di riferimento. Alla luce della decisione presa dal Consiglio Generale dell'Aie, sentiamo la necessità di lanciare un nostro progetto altamente innovativo, un progetto nazionale". "Il futuro del Salone dipende dal progetto che riusciremo a elaborare - aggiunge Chiamparino: non possiamo pensare di fare leva solo sulle divisioni interne all'Aie, correndo il rischio di fare due 'saloncini'".

Sulla vicenda è intervenuta anche il neo sindaco di Torino, Chiara Appendino: "L'obiettivo del dottor Motta era chiaro. Noi andiamo avanti per la nostra strada: il Salone del Libro è un valore aggiunto per Torino e per il Piemonte e l'edizione 2017 si farà. Lavoreremo con gli editori che non la pensano come il dottor Motta e che si renderanno disponibili - aggiunge Appendino -. Inizia ora una nuova fase per rilanciare il Salone con progetti innovativi, potendo contare sul supporto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Miur, della Regione Piemonte e di Banca Intesa San Paolo".