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Al Guggenheim di New York il water d'oro di Maurizio Cattelan

Lʼartista italiano prosegue il filone scatologico già percorso da Marcel Duchamp con lʼurinale e da Pietro Manzoni con la "Merde dʼArtiste"

Quattro anni dopo aver annunciato l'addio all'arte, Maurizio Cattelan torna sulla scena: l'artista padovano installerà infatti un wc d'oro massiccio in uno dei bagni del museo Guggenheim di New York.

Il "cesso a 18 carati" (l'oro è stato scelto per la solidità e il potere simbolico) non sarà solo in mostra ma potrà essere utilizzato dai visitatori.

Secondo il New York Times, che ha intervistato Cattelan, il water d'artista si inserisce in un percorso di arte scatologica che parte dall'urinale di Marcel Duchamp e passa per "Merde d'Artiste" di Pietro Manzoni. "Si potrà visitare la stanza solo per crogiolarsi nel suo bagliore - ha spiegato Cattelan al Times - ma diventa un'opera d'arte solo quando la natura chiama e qualcuno ci si piazza sopra o davanti".

Al quotidiano il 55enne artista ha spiegato che nell'ultimo paio d'anni erano tornate a prudergli le mani: "Non lavorare era diventata una tortura peggiore che lavorare": creare il w.c. gli ha permesso di "aggirare il muro" contro cui era andato a sbattere. Ed ecco dunque la nuova scultura che il giornale definisce "un punto esclamativo anche se le sue dimensioni sono modeste e se non sarà esposta al pubblico in una galleria".

E anche se Cattelan ha cominciato a lavorare al water-scultura ben prima che partisse la corsa alla Casa Bianca, il titolo dell'opera, "Maurizio Cattelan: America", e il materiale prezioso inevitabilmente indurrà a creare collegamenti con Donald Trump e alle sue preferenze per tutto quel che luccica anche nei bagni: il candidato repubblicano ha installato rubinetti d'oro perfino a bordo del nuovo 757 che lo porta in giro per gli States.